(ASI) Roma. Il Margutta RistorArte Vegetariani dal 1979 e la D.d'Arte presentano "7 peccati – vizi e piccole virtù", regia di Francesco Sala: si svolgerà lunedì 19 gennaio, alle ore 20:30, in via Margutta 118 a Roma, una serata speciale, all'insegna del "peccato", con una inedita performance teatrale in quattro blocchi, da 20 minuti ciascuno, che fonderà musica, arte e danza, per riflettere su ciò che è vizio e ciò che è virtù. Con gli attori Francesco Sala e Silvia Siravo, con la cantante Emilia Zamuner, la danzatrice Roberta Zamuner, il pianista Paolo Zamuner, la pittrice Sveva Ventre, a cura di Francesco Sala.
Quattro anche le portate della cena, studiata ad hoc per l'occasione: "L'Insalata del superbo", con carciofi crudi e cotti, pere, pecorino e perle di melograno; "Tagliatelle all'Ira", con tagliatelle fatte in casa con pomodoro stracotto, basilico, mozzarella di bufala e peperoncini piccanti; "Zucca golosa", ossia un flan soffice di zucca con fonduta al tartufo, funghi chiodini e indivia belga al forno. E per finire "Il Tortino della lussuria", con un cuore caldo al cioccolato piccante e fondente accompagnato da gelato artigianale ai pistacchi.
Lo spettacolo teatrale nasce da una domanda dall'ardua risposta: "Che cos'è il Vizio?". "Anticamente – spiega il regista Francesco Sala - si differenziava dal Peccato perché il vizio era un difetto, un'imperfezione. Ancora non era peccato perché si riconosceva il fatto che nell'uomo vi è comunque una naturale disposizione al male; ed in senso opposto c'era la virtù. La virtù è sempre in mezzo a due vizi. Il vizio è più pericoloso del difetto, perché è volontario. Il vizio cambia di segno a seconda di chi lo fa. I vizi dei personaggi potenti sono considerate virtù. Tutto questo e molto altro in una serata effervescente, piena di musica, arte, danza, poesia e qualche peccato di gola".
LA MOSTRA - La rappresentazione teatrale si ispira alla mostra "7 vizi per 7 virtù" (ancora visitabile presso il Margutta RistorArte), il cui progetto era nato da una semplice riflessione: "Neanche i sette vizi capitali sono più quelli di una volta". Tale provocazione è stata resa arte grazie al prezioso contributo di quaranta artisti, colta attraverso sensibilità e stili diversi con un vivace confronto e autoanalisi, connotato spesso da forti punte di ironia. "Tentazioni e corruzione non sono solo sui titoli dei giornali. Ognuno nel proprio angolo di vita può scegliere se essere nel bene o nel mene, se essere onesto o semplicemente vestire l'abito dell'apparentemente giusto. L'arte sa esprimere l'indicibile, sa svelare ciò che gli occhi insistono a non voler vedere", ha affermato la curatrice Francesca Barbi Marinetti.
Le opere sono di Andrea Ambrogio, Alessandra Amici, Giampaolo Atzeni, Francesco Bancheri, Lisa Barbera, Alessandro Baronio, Marina Bellini, Giorgio Bisanti, Alessio Bolognesi, Vito Bongiorno, Erica Briani, Brivido Pop, Alessandra Carloni, Daniele Carnovale, Cristiano Cascelli, Marco Colletti, Ferdinando Colloca, Daniele Contavalli, Gianpaolo Conti, Antonio Del Donno, Paola Delfino, Laura Della Gatta, Roberto di Costanzo, Fernando Di Nucci, Olympia Dotti, Marisa Falbo, Ornella Flora Curatolo, Paola Grizi, Flavia Mantovan, Viviana Mauriello, Kristina Milakovic, Simone Mina, Stefano Mingione, Carlo Montesi, Pierino Pastore, Pietro Pierbò, Roberto Pinetta, Luca Sacchetti, Gerry Turano.
Le opere d'arte, simili a medaglioni a due facce (double-face, come il concetto Vizio/Virtù), sono dipinte su entrambi i lati e allestite al posto delle decorazioni. Sulle pareti opinioni d'autore. Gli ovali sono una donazione degli artisti e oggetto d'asta: gli introiti saranno devoluti interamente alla ONG Emergenza Sorrisi, che da anni si prodiga nel curare i bambini affetti da palatoschisi e altre malattie invalidanti.