Sabato 26 luglio - Incontro tra buyers e produttori locali per favorire il ‘Made in Umbria’, e la degustazione guidata “L’Umbria dei Formaggi - Quando la ‘forma’ è sostanza”
(ASI) Ricca di appuntamenti la seconda giornata della manifestazione. Attesissimo l’incontro tra buyers esteri e produttori locali, che si è tenuto alle ore 12.00 nella Pinacoteca di Assisi.
Da Dubai (Emirati Arabi) Giovanna Remondini, managing director della Strategy Beyon Borders, azienda che offre servizi di Consulenza Direzionale e Strategica alle imprese, da Mosca (Russia) la senatrice Antonella Rebuzzi, presidente della Federazione Italiana Cuochi, proprietaria di due ristoranti italiani a Mosca e di un Cash&Carry di soli prodotti importati dall’Italia, e da San Paolo (Brasile) Fabiola Guedes Rapassi, buyer di prodotti enogastronomici per le case importatrici di San Paolo.
Un’analisi attenta dei mercati esteri: Russia, Emirati Arabi e Brasile, ma anche proposte concrete. Come quella della senatrice Antonella Rebuzzi, di creare un logo, un marchio sulle eccellenze umbre da esportare nella terra degli zar. “L’Umbria è una terra in cui deve essere valorizzato non solo il turismo religioso, ma anche quello enogastronomico, attraverso le bellissime strutture ricettive. Spero, quindi, di avervi tutti a Mosca per la prossima rassegna sull’Italianità”.
Fabiola Guedes Rapassi, buyer del mercato brasiliano: “In Brasile c’è una grande apertura al prodotto italiano, c’è anche molta influenza del Bel Paese nella cucina brasiliana, ma non si conoscono le particolarità di ogni regione. Vorrei promuovere l’Umbria attraverso un festival dei prodotti tipici regionali, con la collaborazione dei ristoranti”.
Più complesso il discorso sul mercato del Medio Oriente. “Sono molte le aziende italiane che hanno lanciato i loro prodotti a Dubai - ha spiegato Giovanna Remondini - il mio compito è quello di supportare le queste aziende nell’adottare le giuste strategie di sviluppo commerciale. Parliamo, infatti, di un mercato fuori dalla crisi, che sta vivendo uno straordinario boom economico.
In Medio Oriente il 90% dell’alimentare viene importato, loro producono soltanto petrolio. Quindi non è certo un mercato vergine, ma occorre capire come muoversi. È fondamentale avere una continuità commerciale e valutare bene l’aspetto interculturale del territorio, che richiede una grande flessibilità mentale”.
Nel pomeriggio un gustoso appuntamento per la promozione del formaggio umbro: “L’Umbria dei formaggi – Quando la ‘forma’ è sostanza”, la degustazione guidata e gratuita, organizzata dalla Camera di Commercio e Promocamera di Perugia e dall’Università dei Sapori di Perugia, a cura dell’agronomo e chef Antonio Andreani.
Il formaggio dell’Umbria somiglia agli abitanti nella terra nella quale viene prodotto. È semplice, genuino e ha un sapore deciso. Forse non si reclamizza come dovrebbe.
Non fa vanto di titoli nobiliari come altri rumorosi parenti, vicini e lontani. Quasi di nasconde. Ma conquista per la concretezza. È il caso di dire che, da queste parti, la “forma” è anche e soprattutto sostanza. Come quella sprigionata da un pecorino inimitabile, che svela un carattere forte, pronto a svegliare il palato. Succede così che chi frequenti, anche per caso, il formaggio umbro, impari subito ad amarlo. (Giorgio Mencaroni, Presidente Unioncamere Umbria)