“E’ la storia affascinante del padre gesuita che alla fine del cinquecento, nella sua opera di evangelizzazione, fu il primo occidentale ad essere accolto nella città proibita e poi fu sepolto a Pechino dove morì nel 1610”, scrive Giovanni Valentini su La Repubblica, apprezzando la scelta editoriale della Tv pubblica. “Ma è soprattutto - prosegue - la riscoperta storica di un legame antico tra l’Italia e la Cina che risale all’epopea di Marco Polo, mentre tutto il mondo prova oggi a mettere radici oltre la Grande Muraglia in cerca di relazioni affari e nuove opportunità economiche e commerciali”.
Il documentario ripercorre la vita e l’impresa di padre Matteo Ricci e propone anche uno spaccato della sua città natale, Macerata, dove iniziò gli studi presso il Collegio dei gesuiti e da dove partì nel 1568 per completare la formazione e per compiere la sua straordinaria impresa per la conoscenza ed il dialogo tra le civiltà europea e cinese. "Nel Cuore della Cina" è un percorso di storie del passato e del presente che unisce i due Paesi e il percorso di Matteo Ricci stimola e spinge, ieri come oggi, a rompere le diffidenze reciproche, a conoscere le differenze, a saper utilizzare la conoscenza che ciascun Paese e cultura offre.
Il documentario italiano si affianca ad una analoga iniziativa della tv cinese CN TV, che sulla vita del gesuita maceratese ha realizzato il documentario in quattro puntate “L’albero fiorito nella roccia”, per la regia di Xiaomin Zhan, girato a Macerata e Roma con il supporto del Comitato celebrazioni ricciane. Dopo la programmazione sulla prima Rete nazionale e su Rai Storia, il documentario – sottotitolato in inglese – sarà trasmesso anche dalla CC TV.(ap)