A cura di Katia Carlini con contributi di Elena Arestia, Francesco Artegiani, Marina Biasi, Katia Carlini, Francesca Cortesi, David Lazzari, Claudia Mazzeschi, Filippo Mazzi, Alessandra Monfeli, Monica Morelli, Francesco Randazzo, Silvia Salvarelli, Agnese Scappini, Marco Ventola
(ASI) Perugia. L’ingresso del Covid-19 nella società del XXI secolo è stato come uno scoppio assordante in una notte silenziosa. Nessuno lo avrebbe mai immaginato nemmeno quando in un hotel di Roma in via Cavour, in una fredda giornata invernale di gennaio, due coniugi cinesi venivano trovati positivi al nuovo ceppo virale di coronavirus SARS-CoV-2, e ricoverati all’ospedale “Spallanzani” di Roma. Da allora, fino a oggi, l’Italia vive nella morsa di una pandemia che non allenta e che complica il percorso di milioni di studenti che frequentano i cicli obbligatori dell’insegnamento. Parte proprio da loro lo studio curato dalla dott.ssa Katia Carlini, docente in un Liceo di Perugia, psicologa e psicoterapeuta, che ha messo in piedi un gruppo di colleghi che vivono costantemente, e in prima linea, i mille problemi del mondo scolastico in questa fase emergenziale. Uno studio circolare e a trecentosessanta gradi attorno a tematiche che spaziano dalla didattica a distanza alle ripercussioni psicologiche sugli alunni, dal cyberbullismo agli ostacoli evolutivi e le sfide di resilienza, con l’utilizzo di un linguaggio informale, comprensibile scevro di tecnicismi, adatto a chi vuole abbandonarsi a letture genuine mai banali.
Al tempo dell’emergenza Coronavirus è doveroso riflettere sui vissuti emotivi di studenti, genitori e insegnanti che, per forza di cose, hanno dovuto rinunciare ad abitudini ed equilibri che, per quanto obsoleti, avevano aspetti confortanti.
Negli ultimi mesi si è assistito così a un tentativo disperato di ripristinare vecchie metodologie didattiche attraverso l’impiego di strumenti nuovi. Inevitabilmente l’esperienza di integrazione, fondamentale per preservare lo status quo, ha creato caos e scompiglio. La crescente insicurezza della popolazione scolastica, proveniente dall’instabilità delle soluzioni paventate e dai possibili scenari epidemiologici, si è manifestata in un’alta percentuale di casi con sintomatologie ansioso-depressive infrangendo l’illusione dell’“andrà tutto bene”. L’emergenza da Coronavirus ha fatto pulsare come non mai l’anima della “nuova” didattica, contribuendo a darle quello “scossone” che da tempo si attendeva attraverso una riforma epocale, mai giunta a maturazione, e ha permesso forse di “resettare” modalità didattiche che troppo poco si addicono alla nuova generazione digitale. Chissà se lo “scoppio” sarà davvero così rivoluzionario. Occorre augurarselo, per le nuove generazioni e soprattutto per coloro che oggi, al di là di lezioni fredde e talvolta improvvisate, hanno voglia di vedere dietro quegli schermi il proprio futuro!
La capacità della curatrice, una delle maggiori esperte nazionali nel campo della psicologia in ambito familiare e adolescenziale, è stata quella di aver reso armonico il percorso tortuoso di ricerca sulla tematica Covid-19 declinata in ambito scolastico. Un esordio che troviamo assai felice e che supera il luogo comune di avere una scuola appiattita su se stessa, con un corpo docente vetusto e incapace di offrire qualcosa di buono alle nuove generazioni e vittima del suo orgoglioso ruolo di essere sempre perfetta. Questo libro è la dimostrazione che nella scuola di oggi c’è una nuova generazione di insegnanti, preparata e qualificata, tanto basta per pensare che andrà sicuramente bene!
Francesco Randazzo