(ASI) “L’inteligence economica è principalmente un’attività finalizzata alla difesa degli interessi economici nazionali e produttivi che – nel mercato globale – può e deve realizzarsi non solo attraverso la difesa del mercato interno e delle compagnie di bandiera, ma soprattutto attraverso azioni che consentano al sistema produttivo italiano di partecipare, con i giusti mezzi e tempi, alle sfide dell’economia globale ed esogena”.
Attualmente, tranne alcune eccezioni, è cambiato il modo in cui gli stati combattono le guerre; se un tempo erano gli eserciti e le armi i mezzi utilizzati per conquistare un paese oggi invece vengono preferiti mezzi legati alla finanza ed all’economia come osserva il professor Gianni di Giacomantonio nel suo saggio “Guerra economica e servizi di intelligence” disponibile per i tipi della Casa Editrice Kimerik.
Nel libro l’autore evidenzia bene come quella economica sia destinata a diventare la guerra del futuro e come di conseguenza debbano cambiare anche i servizi di intelligence che non dovranno più concentrarsi per evitare le minacce del terrorismo interno ed esterno ma sulle fluttuazioni del mondo della finanza e dell’economia che possono mettere in ginocchio un paese e renderlo prenda di stati che già da tempo attuano questa nuova forma di colonialismo; in Italia questo fenomeno è ben visibile con lo spread che nel 2011 ha contribuito alla caduta della maggioranza di governo che aveva vinto le elezioni precedenti sostituendola con una diversa.
L’autore evidenzia anche come questa nuova forma di guerra non sia una novità dell’ultimo minuto ma sia in sostanza figlia di quel Nuovo ordine mondiale (NWO) con i servizi dei paesi più potenti, su tutti la CIA, che prima e meglio di altri hanno saputo adeguarsi a questa nuova realtà.
In un momento in cui la guerra economica è diventato lo strumento principe atto ad offendere i più deboli l’intelligence economica è finalizzata alla difesa degli interessi economici nazionali e produttivi che, soprattutto in un mercato sempre più globalizzato, deve realizzarsi non solo attraverso la difesa del mercato interno e delle compagnie di bandiere, ciò che l’Italia ha smesso di fare dal 1992 ad oggi, ma soprattutto attraverso azioni che consentano al sistema produttivo di un paese di partecipare con i giusti mezzi e tempi, alle sfide dell’economia.
Si consiglia la lettura del libro a tutti coloro che vedono nello spread una sorta di punizione divina nei confronti di un governo in cui non si sentono rappresentati e che credono che l’economia e la finanza debbano condizionare la vita di tutti i cittadini.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia
G. Di Giacomantonio, Guerra economica e servizi di intelligence – Dai conflitti militari e geo-politici alla supremazia economica e finanziaria. Gli eserciti e i militari del XXI secolo, Casa editrice Kimerik. Pagg. 132, €15,00