(ASI) Abruzzo – Abbiamo intervistato la scrittrice Maria Rosaria Tortella, residente a Torino di Sangro, in Provincia di Chieti, autrice di un libro sulla Costa dei Trabocchi, la zona costiera del turismo naturalistico sull'Adriatico centrale che si collega tramite la vallata del fiume Sangro con Pescasseroli e il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, costituendo probabilmente un importante fulcro turistico della Regione dei Parchi, caratterizzata dal binomio mare – montagna.
Ma, sentiamo cosa ha dichiarato Maria Rosaria Tortella:
Come si chiama il suo libro su Torino di Sangro e la Costa dei Trabocchi? Cosa tratta in particolare?
“Cosa tratta in particolare?Questo libro dedicato alla memoria di Donato Iezzi Sindaco e a mio fratello Sergio Tortella, ex assessore al turismo e all'ambiente, che hanno creduto e si sono adoperati per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio,l'ho chiamato "Torino di Sangro una perla della Costa dei Trabocchi". Dopo una fugace descrizione dei comuni costieri che si Fregiano dei trabocchi, le meravigliose architetture sospese tra terra e mare, definite da Gabriele D'Annunzio "Ragni colossali" descrivo la bellezza della natura e la ricchezza paesaggistica di Torino di Sangro. Continuo il lavoro immergendomi nel fascino dei trabocchi e la ricostruzione della loro storia, soffermandomi nella descrizione della ricostruzione del trabocco "Punta le Morge" di Torino di Sangro di proprieta' comunale, unico esempio della costa Frentana destinata a finalita' culturali didattiche e di diffusione della cultura dei trabocchi e traboccanti che per volonta' dell'Amministrazione non e' stato trasformato in ristorante. Termino il lavoro tuffandomi nella storia del paese con le sue antiche pinciare, le Chiese, il bosco, il cimitero inglese ecc. Il tutto arricchito da stupende foto scattate dal fotografo Ismaele Tortella”.
Che scopo si è posto di raggiungere con questa opera?
“Questo libro nasce dalla necessita' di far conoscere ai ragazzi e non le ricchezze paesaggistiche del nostro territorio e in modo particolare far conoscere le origini dei trabocchi. Anche se oggi non svolgono piu' la loro funzione secolare d'integrazione dell'economia agricola, poiche' il mare non offre piu' pesce nella stessa quantita' e qualita' del passato, la sua funzione adesso e' quella d'identifiare questo splendido tratto di costa e la sua cultura meticcia, tra agricoltura e piccola pesca”.
Che cosa ritiene che si debba migliorare nell'offerta turistica della sua zona?
“In seguito all'adozione da parte della Regione Abruzzo con norme di tutela di tale territorio che realizzano un sistema di aree protette, quale futuro vi sara' per tali aree? Vi e' il rischio che i regimi vincolanti rischiano di innescare un lento processo di abbandono di queste terre, se non accompagnati da occasioni di fruizione corretta delle risorse, le quali permettono di valorizzare le aree e di offrire servizi ai visitatori nel rispetto dell'ambiente e delle tradizioni. Ci viene da chiedere: può la Costa dei Trabocchi diventare una destinazione turistica, valorizzando il binomio turismo-natura? Questo e' possibile soltanto innescando un meccanismo di collaborazione tra la costa e la nostra bella montagna, lavorando in sinergia”.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia