(ASI) Il sionismo ha infatti arbitrariamente trasferito la nozione di appartenenza ebraica da una sfera puramente religiosa-culutrale con forti richiami simbolici a luoghi ed eventi, a una sfera principalmente mondana legandola a una terra e alla sua appropriazione con tutti i mezzi attorno alla quale ha cucito addosso agli ebrei, spesso a loro insaputa, una nuova identità e bizzarra nazionalità, la nazionalità ebraica.
La casa editrice Zambon arricchisce la propria offerta con una nuova collana dedicata alla questione palestinese e lo fa pubblicando il volume “Israele Palestina Medioriente” che raccogliere tre saggi di diversi autori sul tema offrendo, come dice il sottotitolo del libro “una prospettiva etnostorica”, ovvero in un contesto che sia storicamente sia politicamente va oltre l’asfittico dibattito sulla soluzione ad uno, due stati o binazionale.
I quattro saggisti che hanno lavorato al testo sono Moshe Behar, Sandy Kedra, Oren Yftachel e Yifat Bitton.
Il volume appare molto utile ed interessante perché affronta la questione ebraico palestinese partendo da una posizione diversa rispetto a quelle consuete, e soprattutto lo fa analizzando in modo critico il comportamento dell’autorità israeliana che spesso gode di una certa impunita nella saggistica di questo tipo e non solo, basti pensare alle tante forzature legislative utilizzate dalle autorità di Tel Aviv per togliere ai palestinesi perfino i diritti fondamentali senza che nessuno o quasi si scandalizzi.
Fin dall’introduzione, firmata da Susanna Sinigaglia, curatrice di questa raccolta di saggi, da lei scelti e tradotti, si smentisce il mito occidentale che vede Israele quale “unica democrazia del Medioriente” spiegando molto bene come questo falso storico si basi su un grosso equivoco che i tre saggi del volume contribuiscono molto bene a spiegare.
Il testo tenta di ricostruire la storia della questione palestinese sin dai tempi del mandato britannico spigando molto nel dettaglio la difficile situazione in cui oggi vivono i palestinesi e perfino gli stessi ebrei mizrachi, ovvero quelli di origine araba che subiscono una ghettizzazione da parte della classe dominante che ha avviato la colonizzazione ed ebraizzazione della Palestina; nel suo saggio Bitton arriva perfino a proporre un’alleanza tra arabi e mizrachi nel tentativo di porre fine alle discriminazioni ai loro danni. Una soluzione che però appare molto utopistica e che gli stessi palestinesi non sembrano gradire troppo.
Centrale poi la questione relativa alle terre sottratte ai palestinesi grazie a vari pretesti giuridici che di fatto erodono sempre di più il terreno a disposizione degli autoctoni a favore degli occupanti che da 70 anni stanno portando avanti una vera e propria sostituzione etnica in territorio palestinese.
AA.VV, “Israele Palestina Medioriente – una prospettiva etnostorica”, prefazione di S. Sinigaglia, Zambon editore, pagg.140, €10,00
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia