Traffico di droga, violenza istituzionale e politiche di pubblica sicurezza a Rio de Janeiro dalla fondazione alla pacificazione per le olimpiadi 2016
(ASI) La parola favela è entrata ormai da decenni nel linguaggio comune. Usata quasi sempre in senso dispregiativo, per identificare area degradate, abbandonate, dalla struttura precaria o ostaggio di malaffare e criminalità. Ma quanti tra quelli che vi fanno riferimento realmente conoscono questa realtà?
Il libro appena uscito Crimine e favelas (Eiffel Edizioni, pp. 244, 15,00 euro) del giornalista Luigi Spera è utilissimo per capire come stanno realmente le cose. L’autore, infatti, fa una ricostruzione storica, urbanistica, sociale ed economica del fenomeno favela, dalla sua genesi a fine ottocento, fino ai giorni nostri. Un quadro arricchito da una lettura critica delle varie iniziative portate avanti dalle autorità brasiliane attraverso le varie epoche storiche.
Lo scritto è utile per risalire all’origine della enorme letalità registrata nelle favelas di Rio, la puntuale analisi dello sviluppo delle politiche di pubblica sicurezza in città e in Brasile, dal periodo coloniale fino a oggi.
Con dati, documenti e interviste, Luigi Spera approfondisce in maniera minuziosa il complesso piano di pacificazione di alcune favelas carioca con la Unidade de Policia Pacificadora (UPP). Il progetto, annunciato come rivoluzionario nel 2008 e sviluppato successivamente all’indicazione di Rio come sede dei giochi olimpici del 2016, sarebbe dovuto essere in grado di dare l’immagine del pieno controllo da parte dello Stato del territorio delle favelas.
Messa in campo in vista delle Olimpiadi, la pacificazione rischia però di implodere proprio a ridosso dell’appuntamento più importante. La recente crisi della UPP, è raccontata con piglio di cronaca e aggiornata all’ultimo minuto.
Infine, nel libro troviamo anche una preziosa ricostruzione critica del fenomeno della gentrification che, attraverso il processo pacificazione, ha visto finire la favela al centro di una spietata speculazione economica e immobiliare.
L’autore
Luigi Spera. Classe 1982, vive a Napoli. Giornalista professionista, lavora come freelance. Dopo un lungo periodo di lavoro come cronista di nera e giudiziaria in Campania avviato nel 2002; dal 2012 si dedica al reportage e il racconto dei conflitti. Realizza i suoi lavori tra Afghanistan, Medio Oriente, Bosnia, Kosovo e Brasile. Sin dal 2010 rivolge grande attenzione alla storia, alla politica e alla società del Brasile. Concentra gli studi in particolare sul fenomeno delle favelas, del crimine organizzato e delle politiche di pubblica sicurezza, soprattutto della città di Rio de Janeiro. Durante uno dei soggiorni a Rio, nel 2014, ha coperto per l’intero periodo gli eventi legati al Mondiale di calcio Fifa Brasil2014, realizzando numerose inchieste e reportage pubblicati per le maggiori riviste e giornali italiani. Da quell’esperienza è nata anche la mostra fotografica che ha toccato varie città italiane “Nossa copa è na rua”. Pubblica o ha pubblicato con Il Fatto Quotidiano, Limes, Il Giornale (Gli occhi della guerra), Il Corriere della Sera, Reset, Huffington Post, Wired e altri.
Redazione Agenzia Stampa Italia