La salvaguardia dell’arte dai rischi a Firenze e a Venezia: Una nuova partnership fra Friends of Florence e Save Venice per commemorare il 50° anniversario della devastante alluvione del 1966

BadiaGli Americani contribuiscono a preservare il patrimonio culturale universale

(ASI) NEW YORK, N.Y., WASHINGTON D.C, FIRENZE E VENEZIA— Dall’esperienza dei “Monuments Men” nel corso della Seconda Guerra Mondiale agli “Angeli del Fango” e agli storici dell’arte che hanno salvato opere d’arte e libri a Firenze e a Venezia rispondendo all’emergenza provocata dall’alluvione del 1966, gli Americani hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nella salvaguardia delle opere d’arte in Italia.

Oggi Save Venice Inc. e la Fondazione Friends of Florence lanciano una nuova iniziativa di tutela per commemorare il 50° anniversario delle due grandi alluvioni avvenute in Italia nel 1966 quando l’acqua in Piazza San Marco a Venezia raggiunse i 194 m di altezza e l’Arno straripò dai suoi argini, sversando in molte parti di Firenze più di cinque metri di acqua.
Le due organizzazioni non profit nate negli Stati Uniti per la prima volta collaborano al restauro di due opere conservate l’una a Firenze e l’altra a Venezia, due interventi che testimoniano la necessità di rispondere ai bisogni urgenti di conservazione delle opere d’arte.

Pianificato per essere inaugurato nel novembre 2016, il doppio progetto dimostra il legame fra la storia dell’arte e la tutela del patrimonio culturale in Italia. A Firenze, Save Venice e Friends of Florence, finanzieranno il restauro di 48 disegni realizzati dall’artista veneziano Giovan Battista Tiepolo (1692-1770) conservati presso il Museo Horne. A Venezia, Friends of Florence e Save Venice, contribuiranno al recupero di uno dei più importanti dipinti del primo Trecento, “La Vergine in trono con Bambino e angeli” eseguito dal Maestro di Badia a Isola (attivo fra il 1290 e il 1320), contemporaneo di Duccio da Buoninsegna, conservato nella Galleria di Palazzo Cini.

Frederick Ilchman, Direttore del consiglio di amministrazione di Save Venice ha affermato che: “Save Venice è nata in seguito all’alluvione del 1966, quindi è importante commemorare l’anniversario con ciò che sappiamo fare meglio, restaurare il patrimonio culturale. Siamo orgogliosi di essere partner di Friends of Florence e ci auguriamo che questa collaborazione sottolinei a tutti l’urgenza di preservare per le generazioni future opere insostituibili sia a Venezia sia a Firenze.”
“Siamo felicissimi di unire le nostre forze a quelle di Save Venice, una fondazione non profit che è sempre stata d’ispirazione per la nostra missione”, dice Simonetta Brandolini d’Adda, fondatrice e Presidente di Friends of Florence. “L’esperienza avuta con l’alluvione dimostra che a distanza di cinquant’anni c’è ancora bisogno di fare tutto il possibile per proteggere i più importanti tesori d’arte che, piccoli e grandi che siano, costituiscono la vera base della civiltà occidentale. I nostri membri sono entusiasti all’idea di collaborare con Save Venice per preservare il nostro patrimonio culturale comune” conclude la Presidente Brandolini d’Adda.

La partnership fra Save Venice e Friends of Florence, è nata per celebrare il 50° anniversario del disastro naturale che catalizzò la consapevolezza internazionale sul tema della conservazione del patrimonio culturale italiano. Le alluvioni di novembre 1966 nel nord e nel centro Italia, segnarono un punto di svolta nel riconoscimento internazionale dell’importanza di preservare l’arte e l’architettura dal rischio di estinzione. Nei decenni successivi, Save Venice e Friends of Florence, hanno avuto un impatto significativo sulla tutela dell’arte e della cultura in Italia, aprendo la strada a nuovi metodi di conservazione e sviluppando importanti modelli di filantropia privata.

Save Venice Inc. dedica la propria attività alla conservazione del patrimonio artistico di Venezia. Ha sede a New York con un ufficio a Venezia e comitati in Boston e California. Dalla sua nascita nel 1971, Save Venice ha raccolto più di 25 milioni di dollari per restaurare centinaia di opere d’arte, e architetture a Venezia.
Friends of Florence è nata per salvaguardare il patrimonio culturale di Firenze e della Toscana. Ha sede a Washington, D.C. con un ufficio a Firenze e comitati ad Aspen, Chicago, e Firenze. La fondazione non profit americana dal 1998, ha raccolto più di 10 milioni di dollari per restaurare dipinti, sculture e elementi architettonici in musei, chiese e luoghi pubblici a Firenze e in Toscana.

Save Venice Inc. - Friends of Florence i due progetti

Giovan Battista Tiepolo, 48 disegni, 1740-1760 ca, inchiostro su carta.
Firenze, Museo Horne

Nel 2016, Friends of Florence e Save Venice Inc., sosterranno il restauro di un gruppo di 48 disegni realizzati dall’artista veneziano Giovan Battista Tiepolo (Venezia 1696- Madrid 1770) conservato presso il Museo Horne di Firenze. Trentasei disegni sono rilegati in un album e altri dodici - provenienti dallo stesso album - sono montati singolarmente in passepartout.
I fogli, riferibili agli anni tra 1740 e 1760, sono stati realizzati in vari tipi di inchiostro (ferro gallico, nero fumo...) su carte di tipologie e dimensioni differenti.
L’architetto e storico dell’arte Herbert P. Horne (Londra 1864- Firenze 1916) acquistò queste opere grafiche presso Parson and Sons a Londra nel 1903 per appena 21 sterline e ancora oggi sono conservate a Firenze nel Palazzo Corsi in via dei Benci, dimora del collezionista dal 1911. Alla sua morte, nel 1916, l’intero patrimonio venne lasciato allo Stato Italiano, dando vita, per volontà testamentaria, a un Museo che porta il suo nome.
L’album conservato al museo Horne fa parte di una serie di nove volumi raccolti dal collezionista inglese Edward Cheney nella metà del XIX secolo, probabilmente venduti a Sotheby’s nel 1885. Due dei nove album sono conservati al Victoria and Albert Museum di Londra e uno alla Pierpont Morgan Library di New York. Insieme all’album del Museo Horne, formano una delle più importanti testimonianze dell’arte grafica di Tiepolo.

Giovan Battista (Giambattista) Tiepolo a Venezia fu uno dei più importanti pittori del XVIII secolo. Durante la sua illustre carriera, Tiepolo, creò quasi 800 dipinti e una grande quantità di affreschi realizzati sui muri di palazzi, chiese, ville in tutta Europa, con commissioni che provennero da oltre Venezia, grazie alla popolarità che aveva maturato presso le case reali di Spagna, Germania, Svezia e Russia. Tiepolo fu inoltre un disegnatore prolifico e molto apprezzato. I suoi bozzetti e i suoi disegni costituiscono un importante lascito che consente di comprendere meglio la sua tecnica artistica.
Il restauro dei disegni conservati al Museo Horne, sostenuto da Friends of Florence e Save Venice, sarà preceduto da una campagna fotografica e da analisi non invasive fra le quali quelle a luce radente, a raggi ultravioletti e infrarossi, per capire lo stato di conservazione e i materiali utilizzati per la loro realizzazione. Per iniziare la fase di conservazione, i restauratori rimuoveranno le pagine dall’album e puliranno i disegni con pennelli, piccoli aspiratori e gomme idonee alla conservazione per rimuovere i depositi di sporco. Le macchie di colla saranno eliminate e le lacune saranno colmate.
Le pagine dei disegni rimasero per lungo tempo incollate, per questo esse presentano deformazioni del foglio e pieghe nella carta. Saranno, pertanto, gradualmente spianati e riportati in forma.
I dodici disegni che furono rimossi, saranno re-inseriti nell’album, e posti su nuovi supporti di carta.
Saranno restaurate la legatura dell’album e la scatola originale.

Maestro di Badia a Isola, Madonna in trono con Bambino e Angeli, c. 1315, tempera e oro su tavola,
172 cm. x 103 cm. (5’7” x 3’3”).
Galleria Palazzo Cini, Venezia

La Madonna in Trono con Bambino e Angeli, conservata nella Galleria di Palazzo Cini a Venezia, un importante dipinto su tavola del primo Trecento, è attribuito al Maestro di Badia a Isola e sarà restaurato da Save Venice Inc. e Friends of Florence nel 2016.
Dipinta a tempera e oro su tavola di legno, l’opera utilizza l’iconografia tradizionale toscana del periodo. La Vergine Maria siede in Trono in Maestà tiene il Bambino fra le sue braccia ed è accompagnata da sei angeli dalle forme sottili, che in piedi attorniano il trono.
Il Cristo Bambino tocca giocosamente il velo bianco che sua madre ha nel cappuccio del manto azzurro, simbolo premonitore di quello che sarà il sudario in cui un giorno sarà avvolto, mentre il fondo oro del dipinto suggerisce la santità delle figure.

L’industriale italiano Vittorio Cini (1885-1997) acquistò il dipinto per la sua galleria in Palazzo Cini a San Vito a Venezia dalla collezione dei Conti Bonaccossi a Firenze nel 1955. Date le sue ampie dimensioni, si pensa che il pannello sia stato realizzato per una chiesa toscana, ma è registrato in varie collezioni private fin dall’inizio del XIX secolo.

Il Maestro di Badia a Isola fu un artista toscano attivo dal 1290 al 1320 circa, la cui identità non è conosciuta precisamente. Egli deve il suo nome a un dipinto in un’abbazia di Abbadia a Isola a Monteriggioni vicino a Siena. Fu un contemporaneo di Duccio di Buoninsegna, e il suo lavoro fu spesso posto in stretta relazione con le pitture del primo periodo di Duccio. Infatti, alcuni studiosi nel XIX secolo e anche alcuni esperti più recentemente, hanno asserito che il Maestro di Badia a Isola possa essere il giovane Ducco, in virtù delle somiglianze stilistiche con la Madonna Ruccellai conservata alla Galleria degli Uffizi. Altri lavori eseguiti dal Maestro di Badia a Isola sono stati identificati in alcune collezioni in Italia, Germania e Stati Uniti.

Questa grande tavola dipinta, 172x103 cm (5’7x3’3”) è composta da assi di legno verticali coperte da uno strato preparatorio di gesso e colla sul quale è stata posta una doratura a foglia e una pittura a tempera. E’ evidente il suo cattivo stato di conservazione; lo strato preparatorio è separato dal supporto ligneo e vi sono distacchi della pellicola pittorica. I colori sono alterati e ossidati e la vernice è densa e irregolare.

Il trattamento di conservazione realizzato grazie al contributo di Friends of Florence e Save Venice Inc., inizierà con analisi preliminari non invasive che includeranno fotografie a luce diffusa, radiante e a raggi ultravioletti. Saranno effettuate riflettografie a infrarossi attraverso i differenti livelli di pittura per analizzare il disegno preparatorio mentre le immagini a raggi ultravioletti serviranno per verificare la presenza di interventi di restauro non visibili a occhio nudo. I restauratori consolideranno lo strato preparatorio distaccato dal supporto e procederanno a una meticolosa riadesione della pellicola pittorica sollevata.
Il dipinto sarà pulito e si elimineranno gli accumuli di polvere e sporcizia. Saranno rimosse le stuccature e le ridipinture eseguite nel corso dell’ultimo restauro nel 1952, e saranno colmate le lacune con materiali più recenti e idonei. I restauratori eseguiranno integrazioni pittoriche con colori a tempera reversibili e applicheranno infine uno strato protettivo di vernice.

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