(ASI) Era nella lontana inaugurazione dell'Anno Accademico 1997/98 presso la italian branch della Nottingham Trent University a Roma nella quale ero Senior Lecturer ,che ebbi l'onore, la fortuna di conoscere e conversare successivamente a cena in un "particolare restuarant vegetariano in via Margutta" con il Premio Nobel John Forbes Nash in compagnia con la sua indimenticabile consorte.
Era stato invitato come era solita l'Universita' di stampo prettamente anglosassone, coinvolgere annualmente personalita' di spicco del mondo della cultura internazionale: Gorbaciov, Merton Miller, Henry Marcowitz, Franco Modigliani e per finire il famoso Prof.John Kennet Galbraith, della Harward University.
Dopo la esaltante, ineccepibile, ma soprattutto chiara "lectio magistralis" sulla "Teoria dei giochi", spiegata in termini semplici da renderla intellegibile a chiunque.
La semplicita' e la umilta' nell'esporre tali concetti matematici ed economici, certamente non semplici per i piu', connotavano un relatore dalla massima profondita' intellettuale, iperconoscenza, genialita' accompagnata da una sensibilita' fuori del normale.
Tra i matematici più brillanti e originali del Novecento, Nash ha rivoluzionato l'economia con i suoi studi di matematica applicata alla teoria dei giochi, vincendo il Premio Nobel per l'economia nel 1994. È stato anche un geniale e raffinato matematico puro, con un'abilità fuori dal comune nell'affrontare i problemi da un'ottica nuova, trovando soluzioni eleganti a problemi complessi, come quelli legati all'immersione delle varietà algebriche, alle equazioni differenziali paraboliche, alle derivate parziali e alla meccanica quantistica.
Per «i sorprendenti e fondamentali contributi alla teoria delle equazioni differenziali alle derivate parziali non lineari e le relative applicazioni all'analisi geometrica» gli è stato conferito, unitamente a Louis Nirenberg, il Premio Abel 2015.
Nash è divenuto famoso al grande pubblico anche per aver sofferto per lungo tempo di una grave forma di schizofrenia, ispirando la realizzazione del noto e pluripremiato film A Beautiful Mind, non particolarmente accurato dal punto di vista biografico.
Durante l'eccellente buffet unitamente alla consorte, al Dean ed altri pochi colleghi ebbi modo di venire , io giurista, in contatto con un mondo, quello "matematico" che avevo aborrito sin dalle scuole primarie, sconosciuto, non amato , forse anche per una difficolta' comunicativa del docente e non solamente una mia "pecca"!
Il semplice sguardo, quegli occhi fulminanti che sembravano attirassero in modo ipnotico chiunque entrasse in contatto con lui! Una cauta loquacita' e naturalezza e parsimonia alimentare!
Gli episodi di schizofrenia per lungo tempo prigionieri del suo essere per circa un trentennio,cessarono proprio all'inizio degli anni '90 del secolo scorso e quindi ebbi modo di interloquire con il Nash "risorto" e premiato nel 1994 con il Premio Nobel per l'Economia.
Ricordo come non solo durante la Prolusione ma proprio nel "privato" faceva chiarezza su concetti difficilmente comprensibili,ma esplicati con la massima naturalezza .
L'applicazione della "Teoria dei giochi" fu approfondita da Nash sui cc.dd."giochi non cooperativi nell'economia" dando origine alla tesi dell'Equilibrio di Nash e cioè quella di un punto fisso in una trasformazione di coordinate, e quella della strategia più razionale che un giocatore può adottare, quando compete con un avversario anch'esso razionale, estendendo la teoria dei giochi ad un numero arbitrario di partecipanti, o agenti.
Nash dimostra che, sotto certe condizioni, esiste sempre una situazione di equilibrio, che si ottiene quando ciascun individuo che partecipa a un dato gioco sceglie la sua mossa strategica in modo da massimizzare il suo payoff, sotto la congettura che il comportamento dei rivali non varierà a motivo della sua scelta (vuol dire che anche conoscendo la mossa dell'avversario, il giocatore non farebbe una mossa diversa da quella che ha deciso).
Tale teoria ha trovato applicazioni in economia,nella sociologia, e perfino nella psicologia e piscanalisi.
Non posso fare altro che rendere omaggio ad un "Titano" dell'Umanita'! e ringraziare il Destino per avermi data opportunita' di conoscerlo e conversare con Lui!
Mauro Norton Rosati di Monteprandone – Agenzia Stampa Italia