(ASI) Per molti era conosciuta come la “baronessa del mistero”, o “lady thriller”, per altri è stata la sola degna erede di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle.
Muore oggi all’età di 94 anni la scrittrice inglese P.D. James, a comunicarlo è il suo editore Faber & Faber: “E con grande tristezza che la famiglia annuncia che James si è spenta pacificamente nella sua abitazione a Oxford questa mattina”.
La sua è stata una vita molto intensa, perché è riuscita ad unire il ruolo di madre, moglie, pubblico funzionario e quello di scrittrice.
Insignita del titolo di ´baronetto’ per meriti letterari, per 30 anni lavora nel dipartimento Criminalpol. Figlia di un esattore delle tasse e di una maestra, lascia gli studi a 16 anni per indigenza familiare. Nel 1941 si sposa con Ernest Connor Bantry White, un medico militare e ha due figlie, Claire e Jane. Dopo la seconda guerra mondiale il marito ha dei disturbi psichici, che lo portano al ricovero psichiatrico, James è costretta così ad occuparsi da sola al mantenimento delle figlie.
La scrittrice lavorava intensamente, perché suo marito purtroppo non possedeva alcuna pensione, quindi doveva provvedere al sostentamento dell’intera famiglia.
Aveva trentacinque anni quando affrontò il suo primo romando, “Copritele il volto” con protagonista Adam Dalgliesh, un poliziotto-poeta di Scotland Yard, pubblicato nel 1962.
Una figura che, come ha avuto modo di spiegare lei stessa, possiede le qualità che lei più ammirava in un uomo: sensibilità, coraggio e intelligenza.
Eletta alla Camera dei Lord e insignita dalla regina Elisabetta del titolo di baronessa di Holland Park nel 1991.
Per trent’anni ha lavorato in vari settori del British Civil Service, tra cui il dipartimento di polizia e diritto penale del ministero dell’Interno. È stata commissario per la Bbc e influente membro del British Council.
Tra i suoi libri tradotti in italiano figurano: Un lavoro inadatto a una donna, Una notte di luna per l’ispettore Dalgliesh, Un indizio per Cordelia Gray, Sangue innocente, Morte sul fiume, Una certa giustizia, Morte in seminario, La stanza dei delitti, Brividi di morte per l’ispettore Dalgliesh e l’autobiografia “Il tempo dell’onestà”.
Ma James non ha scritto solo racconti del mistero: Nel 2013 pubblica “Death Comes to Pemberley”, in cui racconta di un omicidio che continua la storia di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austin, sua scrittrice preferita. Da lei impara senz’altro l’importanza della costruzione, da Graham Greene invece acquisisce la narrativa e la continua tensione nella storia.
Sempre molto vivace e attiva, la sua ironia sottile e spesso tagliente rimarrà sempre infissa nelle menti dei lettori e amanti di gialli: “Un poeta non sceglie il suo soggetto, viene scelto da lui”.
Francesco Rosati – Agenzia Stampa Italia