Dalle discussioni su sindacalismo e corporativismo all’elezione nella RSI delle commissioni di fabbrica, che videro eletti accanto ai fascisti anche socialisti e comunisti, e da cui nel periodo postbellico sarebbero sorti i consigli di gestione, presi a modello dal sindacato più rappresentativo, emerge un’immagine diversa del lavoratore nel regime: quella di un uomo che dall’esperienza della Grande Guerra imparò a pensare e a progettare la vita secondo un’ottica nazionale, attribuendo alla sua attività un senso etico e pedagogico.
Il nuovo libro di Fabei, non può mancare agli appassionati di storia contemporanea.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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