Ora, è toccato alla Dalmazia. Le ossa di 214 soldati tedeschi e croati, uccisi dai partigiani titini sono rimaste per quasi 68 anni in una fossa comune nell'Isoletta dalmata di Licignana, l'odierna Jakljan. L'isola è nell'arcipelago di Ragusa di Dalmazia. 214 prigionieri di guerra vennero giustiziati (senza processo) con colpi di pistola alla nuca nell’arco di una sola notte. “ gli isolani – scrive il quotidiano di Trieste Il Piccolo – avevano udito gli spari, le urla di paura ed i gemiti di quegli sventurati “. E ancora: “sapevano in tanti, specie gli anziani, che in quel bellissimo angolo di terra emersa era stata perpetuata una strage, ma nessuno ha voluto raccontare nulla”.
Il velo di omertà è stato squarciato dall'associazione Hravtaksi Domobran (http://www.hrvatskidomobran.hr/). L'impegno profuso degli associati ha acconsentito alla riesumazione dei resti delle vittime. Un atto di pietà e giustizia per quei 214 uccisi e dimenticati.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia