(ASI)Nella prestigiosa sede romana della
Società Geografica Italiana, in
Via della Navicella 12
(
Villa Celimontana) nei pressi del
Colosseo, sarà presentato
martedì 19 febbraio 2013, alle
ore 17, il libro “
Anders Trulson è qui: breve storia di un pittore svedese rimasto per sempre tra le montagne abruzzesi”, edito da
D’Abruzzo-Menabò.
Gli autori –
Antonio Bini e
Sergio Bini – hanno ricostruito le vicende umane ed artiche del giovane pittore svedese, già allievo del maestro danese
Kristian Zahrtmann, che aveva creato in un piccolo paese abruzzese,
Civita d’Antino, a partire dal 1883, una sua scuola aperta a giovani pittori provenienti dalla Scandinavia.
Trulson era tornato in Italia per la seconda volta nell’estate del 1911 e precedentemente era stato in
Belgio e in
Francia, dove aveva frequentato
Henri Matisse. Era malato di tubercolosi e pensava che il clima italiano potesse aiutarlo. Nonostante l’incalzare del male, il giovane
Trulson non smise di disegnare fino alla morte, sopraggiunta a 37 anni, il 24 agosto 1911. La morte dell’artista colpì
Zahrtmann e gli altri artisti al seguito, ma anche la stessa comunità di Civita. Le ricerche sul pittore hanno portato a scoprire l’antico cimitero napoleonico, in cui fu sepolto. Un piccolo e singolare monumento situato sul ciglio di una rupe, nelle vicinanze di un antichissimo sentiero. Grazie al libro,
Italia Nostra Abruzzo ha avanzato una documentata richiesta di vincolo al
Ministero dei Beni Culturali. Il procedimento è stato avviato, essendo stato riconosciuto dalla competente Soprintendenza il valore per la storia nazionale di questo bene culturale abbandonato da oltre settant’anni e finora del tutto dimenticato. La presentazione del libro, introdotta dal presidente della Società Geografica, prof.
Franco Salvatori, vedrà la partecipazione, oltre agli autori, di
Rossana Buono e
Luisa Spagnoli, rispettivamente, docenti di storia dell’arte e geografia del paesaggio presso l’Università di Roma 2 Tor Vergata e della giornalista inglese
Margaret Stenhouse. Nel corso dell’incontro saranno proiettate per la prima volta in Italia alcune sequenze del film documentario di
Kent Hansen della televisione danese “
Civita d’Antino: kunstnere i Italien” (Artisti danesi in Italia), girato alla fine degli anni sessanta. Il documentario è un viaggio nel passato del paese, tra paesaggi e opere d’arte della straordinaria stagione della scuola di
Zahrtmann, di cui non rimangono molte tracce nell’ormai spopolato borgo della Valle Roveto. Il filmato comprende anche rarissime immagini di inizio novecento di
Zahrtmann nella sua nuova casa-atelier a
Copenhagen che volle denominare “
Casa d’Antino”, per sottolineare il profondo legame affettivo e creativo con il paese abruzzese. Alcune parti del documentario sono visibili sul sito
www.civitadantino.com.