(ASI) Torino. Nel Cortile di Palazzo Reale prosegue per tutto agosto “Cinema a Palazzo Reale”, organizzata da Distretto Cinema con i Musei Reali, il Museo Nazionale del Cinema, la Regione Piemonte e il Comune di Torino. Proiezioni sempre alle 22.
Martedì 28
"Un uomo da marciapiede" di J. Schlesinger, basato sull'omonimo romanzo del 1965 di James Leo Herlihy e interpretato da Dustin Hoffman e dall'esordiente Jon Voight nel ruolo dei protagonisti. Vincitore di tre premi Oscar nel 1969, il film segna una tappa fondamentale verso una visione cinematografica disincantata e spietata del mondo delle metropoli americane.
Nel 1994 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al trentaseiesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al quarantatreesimo posto. Caratteristica peculiare del film è che Dustin Hoffman, nella versione italiana, è doppiato con un forte accento napoletano da Ferruccio Amendola che, da questo momento, diventerà il suo doppiatore ufficiale.
Mercoledì 29
"Sussurri e grida" di I. Bergman. Realizzato nonostante notevoli difficoltà produttive (il regista dovette impegnare quasi tutti i suoi averi e chiedere agli interpreti principali di coprodurre il film) “Sussurri e grida” è, senza ombra di dubbio, uno dei capolavori bergmaniani. Vincitore del Premio Oscar per la miglior fotografia nel 1973 (la fotografia di Sven Nykvist è essenziale, basandosi su colori molto decisi che rispecchiano anche lo stato emotivo dei personaggi: rosso per il dolore, bianco per l'innocenza, nero per il lutto), Premio Speciale e Premio Miglior film straniero ai David di Donatello 1974.
Giovedì 30
"Le catene della colpa" di J. Tourneur. È considerato dagli storici del cinema uno dei migliori esempi di film noir per la trama contorta e il chiaroscuro delle immagini. Nel 1991 è stato inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti in quanto «culturalmente, storicamente o esteticamente significativo». Nel 1984 il regista Taylor Hackford ne fece un remake "Due vite in gioco"con Jeff Bridges e Rachel Ward.
Venerdì 31
La donna della domenica di L. Comencini, per chiudere la rassegna con un omaggio a Torino.
Il lungometraggio è tratto dal fortunato romanzo di Fruttero e Lucentini. Un omicidio maturato nella estiva Torino bene, mette in moto il commissario Santamaria e il suo collega De Palma. Dalla tradizione popolare il proverbio piemontese La cativa lavandera a treuva mai la bun-a pera (La cattiva lavandaia non trova mai la buona pietra), cioè chi non ha voglia di lavorare troverà sempre una ragione; trasversalmente, su questa saggezza popolare, si fonda la soluzione del giallo che si arricchisce, nel frattempo di un altro omicidio, sui quali faranno piena luce i due investigatori. Un cast di attori di qualità completa la buona fattura del film da Marcello Mastroianni a Jean-Louis Trintignant, da Omero Antonutti, Claudio Gora, Lina Volonghi, Tina Lattanzi a Jacqueline Bisset ad Aldo Reggiani e molti altri