(ASI) Torna a Venezia il regista Adriano Valerio, presentando “Mon amour, mon ami” alla prestigiosa Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2017, giunta alla sua 74ªedizione.
Si tratta di un cortometraggio di quindici minuti in concorso nella sezione Orizzonti, scritto e diretto da Valerio, con una coproduzione Italia-Francia. “ Il mio amore, il mio amico”, come recita un noto brano di Marie Laforêt, parole che inquadrano bene l’essenza di un profondo affetto sbocciato fra due persone che in qualche modo erano già legate e rese simili dalle loro difficili esistenze. Daniela (56 anni) e Fouad (39) sono accomunati da una vita fuori dalle regole, che li ha segnati profondamente, ma prendendosi cura l’uno dell’altra riusciranno a lenire le loro sofferenze, grazie alla loro amicizia trasformatasi, poi, in convivenza.
Provengono da Bari lei, da Casablanca lui. Che cosa c’entra Gubbio, dunque? La bella cittadina umbra, con le sue dolci colline, oggi è la loro casa e proprio là lo stesso Valerio li ha conosciuti per caso in un bar, trovandosi a Gubbio in occasione della presentazione del suo film Banat (Il viaggio). Già, perché quella di Daniela e Fouad è una storia vera. Una storia che parla d’amore, umanità e riscatto: Fouad, per potersi sottoporre ad un’operazione chirurgica gratuitamente, tramite il Servizio sanitario nazionale, ha bisogno di un permesso di soggiorno, ma questo gli viene negato a causa di precedenti penali. L’unico modo per ottenerlo è sposare Daniela, ma è proprio qui che il loro rapporto entra in crisi, a un passo dalle nozze, lasciandosi lambire dall’ambiguità. E così ecco sorgere la fatidica domanda: si può sposare per finta qualcuno che si ama davvero?
Il regista ha scelto di alternare sequenze nelle quali prevale la mera osservazione degli interpreti, colti nella loro quotidianità, ad altre nelle quali vengono messe in scena situazioni realmente vissute dai due. Gubbio fa da sfondo con meravigliosi scorci, tra i quali quello della “terrazza" di Sant’Ubaldo, immagine manifesto del film. Valerio ha sfilato sul red carpet insieme ai protagonisti, rendendo orgogliosi tutti gli eugubini e lo stesso sindaco Stirati, che aspetta con gioia il terzetto per una proiezione ufficiale del cortometraggio al cinema “Astra” di Gubbio .
Adriano Valerio dà importanza a temi difficili, quali l’immigrazione, il disagio sociale e l’emarginazione, illuminati, però, da un sottile raggio di speranza: il sentimento, l’unico capace di salvare noi poveri umani anche nella più completa disperazione.
Cecilia Robellini - Agenzia Stampa Italia