Edoardo Profumo espone le sue opere presso la rocca e consigliamo a tutti gli amanti del bello di non perdere questa occasione per ammirare un qualche cosa di veramente originale e profondo purché si sappia cercare di vedere al di là dell’apparenza della prima impressione, che pure è di notevole impatto emotivo e si scavi un poco di più nel profondo dell’ispirazione dell’artista e della sua concezione della natura, tramite quella del legno, come parte del tutto universale e, nello stesso tempo, come espressione viva, presente eppure sempre mutevole.
Non è un caso che questo artista si sia laureato in filosofia con una tesi sul Buddismo Zen di cui esprime, nella pratica della sua tecnica, il profondo ed inestinguibile rapporto tra il tutto ed il particolare, ma quello che gioca forse di più nella sua capacità espressiva è l’incanto magico ed affabulatore di storie segrete che sin da bambino lo ha affascinato nel suo peregrinare quasi quotidiano nei boschi del Monferrato e dell’entroterra ligure.
Quei boschi, con le loro luci ed ombre particolari, vive, variegate e mutevoli e con i colori naturali dei legni che li popolano, sono rimaste impresse nella sua anima ed agiscono ancora oggi come una matrice di suggestioni e di una capacità introspettiva di scorgere magiche geometrie di forme e sensazioni di emozioni che egli riesca a tradurre nelle sue opere quasi fosse sotto dettatura della natura universale.
Le tecniche combinate a mosaico e ad intarsio oppure a collage sono, seppure di grande raffinatezza e di collaudato effetto espressivo, solamente lo strumento con il quale l’artista mette in opera il proprio notevolissimo talento nell’interpretare la natura in tutte le sue sfumature ed in tutte le sue interconnessioni cosmiche.
In sintesi, una riuscitissima combinazione di sensibilità, di tecnica, di capacità interpretativa, di conoscenza intima della natura del legno e di una capacità di non forzare, ma di esaltare gli elementi naturali di una materia che è essa stessa il frutto di una elaborazione sapiente e mirata dell’universo di cui tutti siamo parte.
Finalmente, inoltre, l’umiltà di accettare la propria sottomissione ad un ordine superiore senza la ricerca ossessiva di una affermazione del proprio ego che pervade la gran parte degli artisti moderni allontanandoli dal raggiungimento di quella armonia che deriva dalla coscienza che l’ego non è un assoluto, ma solamente una variabile del tutto cosmico.
Tutto questo si vede nelle opere di Edoardo Profumo.
Basta lasciarsi andare all’introspezione e cercare un poco più sotto della superficie delle immagini..
Alessandro Mezzano