(ASI) Perugia, 8 maggio ore 23.17, in peno centro si sente un botto, uno scoppio simile ad un fuoco d’artificio. In strada c'è molta confusione. Si vedono correre dei nordafricani, forse tunisini, verso il Turreno. La situazione è la seguente: un uomo è inseguito da cinque persone, di cui una è armata.
Si capisce subito che gli inseguitori hanno cattive intenzioni. Infatti, i teppisti hanno il volto coperto ed attuano il loro piano, incominciano ad inveire vilolentamente nei confronti di un uomo, probabilmente anch’egli tunisino. Il malcapitato viene preso a calci ed è persino accoltellato, Tutto accade davanti ad un gruppo di ragazzi perugini che, per precauzione, si sono rintanati nel bar Turreno. Allo scena hanno assistito pure dei ragazzi stranieri che dal bar Dempsey’ rimanevano sconcertati per tanta violenza.
Rapidi, veloci e violenti, gli aggressori sono svaniti poi nel nulla, lasciando il ferito in una pozza di sangue. Scomparsi i giovani presenti hanno incominciato a soccorrere l’uomo, insieme ad alcuni amici connazionali della vittima. I testimoni hanno chiamato a più riprese la polizia e l’ambulanza, che è arrivata dopo pochi minuti.
Un’altra scena raccapricciante ha sgomentato il centro di Perugia, sempre più in balia di delinquenti e spacciatori, che ora circolano liberamente armati, tanto nessuno sa riconoscerli, nessuno li prende e nessuno fa niente. Il fatto non ha bisogno di essere commentato, ma quello che si vede, dovrebbe far suscitare qualcosa alle Istituzioni, che vedendo i continui e ripetuti episodi a quanto pare non riescono più a gestire la cosa. Non sarebbe, forse il caso di chiamare lo stato d’emergenza? Lo sgomento e la paura della popolazione non lasciano altra via.