(ASI) Una mattinata intensa e densa di testimonianze quella che il Comune di Pianezza ha voluto dedicare agli studenti nell’ambito della rassegna, “Pianezza contro la violenza sulle donne”.
Al Cinema Lumiere, i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi con alcuni dei massimi esperti italiani di violenza, suicidio e cyberbullismo: Stefano Callipo, Presidente nazionale dell’Osservatorio Violenza e Suicidio, Ludovica Franchini, referente regionale dello stesso Osservatorio, Ivano Zoppi, Segretario generale della Fondazione Carolina, Cristina Seymandi, coordinatrice di Italia Economy e l’attrice e conduttrice Emanuela Tittocchia.
A moderare l’incontro è stata la giornalista Adele Piazza. L’appuntamento ha affrontato con forza un tema molto delicato. Una parola, un commento anonimo o un contenuto diffuso online può diventare un peso insostenibile nei confronti di chi lo subisce e, nei casi più estremi, trasformarsi persino in gesti tragici e irreparabili. Sono stati ricordati episodi, come quello riguardante la giovane ripresa in stato di incoscienza e umiliata in rete fino a non riuscire più a reggere il peso del giudizio pubblico.
Ad aprire il consesso è stato il Sindaco Antonio Castello, il quale ha scelto di rivolgersi direttamente ai ragazzi con un messaggio chiaro e sentito. «Oggi è una mattinata importante: incontrarsi è bello, ma lo è ancora di più comprendere le dinamiche che possono creare problemi ai vostri compagni e amici. A volte si scherza senza accorgersi che quel gesto, esasperato, diventa pesante e fa soffrire. Ricordate sempre la distanza tra uno scherzo e una violenza: chi riceve certe azioni può viverle come un peso enorme. Abbiate cura degli altri, coltivate gentilezza: sono i piccoli gesti a far crescere una comunità sana», ha affermato, ringraziando poi gli esperti presenti, gli insegnanti e la dirigenza scolastica, sottolineando il valore educativo dell’incontro e il progetto cittadino dedicato proprio al tema della gentilezza.
Il Consigliere Regionale Mario Salvatore Castello, Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte, ha ricordato che la prevenzione passa inevitabilmente dai più giovani. «Coinvolgere i giovani in una seria riflessione sulla violenza è indispensabile per prevenire eventi ancora più gravi. Se vogliamo contrastare femminicidi e prevaricazioni, dobbiamo partire proprio da loro, condividendo le dinamiche culturali che ne sono alla base. Grazie alla mia delega al Corecom sostengo l’introduzione di un patentino per l’uso dei dispositivi digitali: i ragazzi devono essere formati, preparati ai rischi online. Il nostro dovere è tutelare le vittime e aiutare anche chi commette atti di cyberbullismo, intervenendo subito». Castello ha anche sottolineato l’importanza del linguaggio da parte delle istituzioni: «anche una sola parola sbagliata può scalfire il lavoro di prevenzione. Le istituzioni devono essere esempio di equilibrio e rispetto».
Molto atteso è stato l’intervento di Emanuela Tittocchia, che ha scelto di parlare ai ragazzi con sincerità, riportando episodi personali e riflessioni maturate negli anni di lavoro: «Nessuno di noi è invincibile: tutti possiamo essere feriti da una parola di troppo. Quando scrivete online ricordatevi che dall’altra parte non c’è un bersaglio, ma una persona. I social possono diventare un’arma se usati senza empatia: la popolarità, le battute, le visualizzazioni non valgono mai quanto la dignità di qualcuno. La vera forza è avere il coraggio di essere gentili», ha affermato, ricevendo grande attenzione da parte degli studenti.
La vera forza è avere il coraggio di essere gentili», ha affermato. Tittocchia ha poi raccontato come, attraverso la scrittura del suo libro Tit Toc - L’autobiografia, abbia scelto di condividere le fragilità e le rinascite che hanno segnato la sua storia personale, ricordando di aver affrontato in gioventù anche episodi di bullismo e un periodo di anoressia: «Nel mio percorso ho imparato quanto le parole possano ferire e quanto possano salvare. Per questo oggi vi dico: scegliete sempre quelle che costruiscono». Parole che hanno catturato l’attenzione e il silenzio degli studenti.
Nel corso della mattinata gli esperti hanno descritto con chiarezza i meccanismi psicologici che trasformano l’umiliazione online in una spirale di isolamento, sottolineando come, in troppi casi di suicidio giovanile, il fattore scatenante sia proprio la violenza digitale. È emerso anche quanto sia cruciale riconoscere i segnali d’allarme, sostenere le famiglie, intervenire nelle scuole e formare cittadini consapevoli, capaci di usare la tecnologia in modo responsabile.L’iniziativa si inserisce nel percorso di sensibilizzazione che il Comune di Pianezza sta portando avanti nel mese dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. Una mattinata di formazione ma soprattutto di consapevolezza, un invito diretto ai ragazzi a scegliere la gentilezza, comprendere il peso dei propri gesti e diventare protagonisti di una comunità più attenta, più rispettosa e più umana.



