di Fabio Polese
(ASI) Roberto Avelli, falegname 41enne di Mozzanica, in provincia di Bergamo, ha trovato la sua morte mercoledì 15 febbraio alle 11.17 di mattina nella località turistica cubana di Holguìn. Era arrivato a Cuba con due amici e ci sarebbe dovuto rimanere per tre settimane. “Roberto - riferiscono gli amici del piccolo paese di Mozzanica - era un uomo riservato ed un gran lavoratore, che si concedeva poche pause. Siamo sconvolti, a maggior ragione per il fatto che questa tragedia è avvenuta mentre stava trascorrendo un periodo di vacanza”.
Questa vacanza sembrerebbe però essere iniziata subito male, dopo alcuni giorni trascorsi a Camaguei, Avelli, senza un motivo fino ad ora spiegabile, aveva telefonato prima a suo fratello dicendogli “cerco un volo e torno, mi pare di essere pedinato”, e poi in un’altra telefonata ad un suo amico aveva confidato, “se mi dovesse succedere qualcosa, avvisa tu i miei familiari”.
Secondo le prime fonti, l’italiano sarebbe caduto dal secondo piano di un palazzo e sempre secondo le prime ricostruzioni, il cadavere aveva una ferita alla testa che, stando a quanto dicono gli inquirenti cubani, erano compatibili con la caduta. I misteri però, sembrano crescere ogni giorno di più. Le autorità locali parlano di suicidio ma, alcuni abitanti dell’isola, grazie alle domande che l’Eco di Bergamo gli ha rivolto, hanno smentito questa versione. Sembrerebbe che Roberto Avelli, non sia caduto dal secondo piano di un palazzo qualunque ma dell’edificio della locale questura. L’Ambasciata italiana all’Avana ha dichiarato di non sapere assolutamente nulla di questa storia e ha poi aggiunto che avviserà l’ambasciatore per ulteriori indagini.
Se fosse vera questa pista sembrerebbe molto strano che l’uomo italiano si sia suicidato buttandosi dal secondo piano dell’ufficio della polizia. Di sicuro, all’interno c’erano altre persone. E allora, le domande sulla morte di Avelli, si fanno ancora più fitte. Nell’articolo dell’Eco di Bergamo si legge: “Perché questa morte? Roberto aveva forse assistito involontariamente a qualcosa di molto grave e compromettente per alcuni pezzi grossi del regime cubano di Holguín? E perché, quando con i suoi amici arriva nella città di Camarguey, dopo un pesante viaggio in taxi di oltre 200 chilometri, decide all'improvviso di tornare indietro da solo ad Holguín? – e continua - Dopo avere chiamato l'amico di Mozzanica acquista un biglietto per rientrare il 13 in Italia. E soprattutto, perché alla fine non sale su quel volo? Infine, dove trascorre le notti del 13 e del 14 febbraio?”.
Per capire ulteriormente la dinamica dell’accaduto si sta aspettando l’esito dell’autopsia che, secondo quanto riferisce l’Ambasciata italiana, non arriverà prima di domani o addirittura mercoledì. L’unica certezza di questa brutta storia, paragonabile ad un giallo, rimane la morte di Roberto Avelli. Una strana morte che aspetta le luci della verità.