(ASI) Roma - Le 6 gravi violazioni dei diritti dei bambini in contesto di guerre e conflitti armati sono aggravate dalla mancanza di accesso all'aiuto umanitario con 3.945 gli episodi di negazione dell'accesso all'aiuto umanitario e 1600 le gravi e molteplici violazioni che questi bambini hanno subito, secondo quanto pubblicato nell'ultimo rapporto dello Speciale Rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite sui Bambini e Conflitti Armato presentato il 16 marzo alla 52esima Sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra.
Per rispondere a questa allarmante realtà, l'Universities Network for Children in Armed Conflict - UNETCHAC, già operante di facto da novembre 2020, si è costituita come Prima Associazione Interuniversitaria Internazionale il 31 Marzo a Roma nel corso di una cerimonia che ha coinvolto i principali costituenti, tra cui Istituto di Studi Politici "San Pio V", Istituto di Diritto Internazionale Umanitario IIHL - Sanremo e Università di Genova.
«Il Network è una realtà esistente da due anni e mezzo e, grazie al contributo del gruppo di lavoro, dei professori e degli studenti coinvolti delle 50 università afferenti ha realizzato importanti attività volte a contribuire alla protezione dei diritti dei minori in conflitto armato - sottolinea Laura Guercio, Segretario Generale UNETCHAC. Il passaggio alla formalizzazione della personalità giuridica del Network, che ora lavorerà non più come realtà de facto ma come realtà giuridica, è un momento importante che dimostra l'importanza e il valore del progetto».
«La costituzione formale del Network è molto importante anche per il riconoscimento di tutta l’attività che è stata svolta sino ad ora e che viene accreditata attraverso una entità formalizzata», afferma Fausto Pocar, Presidente UNETCHAC, Presidente dell’Istituto di Diritto Internazionale Umanitario IIHL – Sanremo.
«L’importanza della fondazione del Network risiede proprio nel recupero della tematica dei bambini nei conflitti armati, troppo spesso trascurata e disarticolata, a volte, persino negata. La sfida dei fondatori riposa proprio su questo: nel riproporre in primo piano il protagonismo di questa fenomenologia, una tragedia che si consuma sotto i nostri occhi e che fingiamo di non vedere solamente perché lontano dalle nostre latitudini», dichiara Paolo de Nardis, Vice Presidente UNETCHAC, Presidente dell’Istituto di Studi Politici "San Pio V".
«Per l’Università di Genova questa è un’occasione molto bella, da un lato, di confermare la vocazione internazionale dell’Università, l’attenzione al quadro in cui il pianeta vive e si evolve, e quella di mettere in atto un’azione che non sia solo di riflessione e conoscenza ma che sia anche portatrice di frutti positivi per il cambiamento e il miglioramento della vita di tanti bambini che soffrono per i conflitti bellici che sono in corso», afferma in rappresentanza dell’Università di Genova Aristide Canepa, Consigliere UNETCHAC.
In qualità di Rete di oltre 50 Università e Istituti di Ricerca Internazionali, UNETCHAC ha continuato a svolgere la sua attività di impegno accademico sul tema dei minori in conflitto anche grazie all'importante dialogo con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Italiano (MAECI), l'Ufficio dello Speciale Rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite sui Bambini e Conflitti Armati e NGos del settore. Tra gli obiettivi del Consorzio: attività di ricerca accademica, formazione, trainings condotti con il coinvolgimento di studenti internazionali e per rendere loro protagonisti, pubblicazioni, conferenze, webinars, cicli di studio, settimane accademiche, master e corsi di alta formazione, nonché l'organizzazione di eventi culturali, rassegne e festival dedicati.