(ASI) Sale il conto dei danni da maltempo in un autunno segnato lungo tutta la Penisola da quasi 6 nubifragi al giorno tra bombe d’acqua, grandinate, tornado e bufere di neve che hanno provocato frane, allagamenti ed esondazioni.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento alla nuova perturbazione di origine atlantica con allerta arancione della Protezione civile in Calabria e Basilicata e gialla in Abruzzo, Campania, Lazio, Molise e Sicilia mentre al Nord precipitazioni sono previste sul Triveneto con neve diffusa sulle Alpi sopra i 400 metri.
Sono evidenti – sostiene la Coldiretti – gli effetti del cambiamento meteorologico con l’autunno 2021 che dal punto di vista climatologico fa segnare ben 517 eventi estremi con un aumento del 70% rispetto allo scorso anno. Si va a concludere – precisa la Coldiretti - un anno del tutto anomalo che fa salire il bilancio dei danni nelle campagne ad oltre 2 miliardi a causa di un inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali che hanno continuato ed colpire città e campagne. A pagare un conto salato in autunno – continua la Coldiretti – è l’agricoltura con la fase conclusiva della vendemmia e la raccolta delle olive mentre nei terreni ci sono gli ortaggi autunnali e bisogna effettuare le tradizionali semine ostacolate dal maltempo. Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono su un territorio reso fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 7275 comuni – sottolinea la Coldiretti – con parte del territorio in pericolo di dissesto idrogeologico, il 91,3% del totale ma la percentuale sale al 93% in Campania dove la provincia di Salerno si classifica come una delle piu’ a rischio a livello nazionale come conferma la frana che si e riversata sulla Statale 163 Amalfitana, nel comune di Maiori.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.