(ASI) Si riaccendono le speranze per l’esemplare, da oltre un anno detenuto al Castellar di Trento. Il Consiglio di Stato si è espresso ieri attraverso una misura in cui si chiede di valutare la liberazione dell’animale, orso M57. Viene riconosciuta che la condanna all’ergastolo degli animali selvatici non sia la strada più giusta da percorrere.
Viene dunque emanata dal Consiglio di Stato una sentenza di garanzia promossa da ENPA e OIPA per la liberazionedi questo giovane orso.
Potrebbe dunque terminare presto la reclusione nell’area protettaper l’animale. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dai vari enti.Viene imposto alla Provincia di Trento di valutare se sia praticabile la liberazione con radio-collare, e la rieducazione come avviene per gli esemplari in Canada.
Anche per l’orso Papillon potrebbero esserci delle novità, dopo un lungo periodo di confinamento nelle aree protette. Tuttavia il suo carattere meno docile rispetto a M57 , lo rende più propenso ad essere soggetto a restrizioni.
Papillon è fuggito molte volte, da questo nasce il suo appellativo che rimanda già dal nome, al grande latitante protagonista dell’omonima biografia.
Maestro delle fughe come il soggetto dei romanzi, l’orso Papillon potrebbe ancora rimanere rinchiuso a differenza di M57.
Era stato trovato piùvolte a rovistare in maniera molesta nei pressi deirifugi di montagna e nei pressi delle abitazioni, per questo motivo ha impaurito non poco la popolazione locale. Era riuscito anche a togliersi il radio-collare. Nei periodi dell’accoppiamentoaveva tentato di trovare una compagna. Vediamo come gli enti che promuovono la riabilitazione degli animali selvatici stiano muovendo molti passi in avanti.
Aspettiamo fiduciosi nuove notizie.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia
*Foto di repertorio