Le iniziative per ricordarlo ad un anno dalla scomparsa.
(ASI) Uno studioso con visioni ed orizzonti internazionali. Poliedrico, eclettico, di grande spessore culturale e con una forte carica umana. Questo era Giuseppe Maria Nardelli, eugubino, farmacista, biologo, giornalista, storico e docente di Etnobotanica all’Università di Perugia. Ad un anno dalla scomparsa, per iniziativa della famiglia, rappresentata nell’occasione dal figlio Giuseppe Marino, presso la Biblioteca Sperelliana di Gubbio è stato presentato il progetto per tener viva la memoria dello studioso.
Presenti amici, studiosi, amministratori locali di ieri e di oggi, tra cui il sindaco Guerrini e l’ex Goracci, entrambi attenti verso il significato dell’opera di Nardelli per la comunità eugubina e disponibili a sostenere le iniziative presentate dal riordino dell’archivio al premio in memoria.
La ricognizione e lo spoglio di tutta la documentazione lasciata da Nardelli dovrà portare, sotto la guida della Sovrintendenza archivistica dell’Umbria (rappresentata all’incontro dal dr. Squadroni) a redigere l’inventario dei documenti ch verranno trovati. Questa fase sarà curata dalla Professoressa Biscarini, individuata dallo stesso Prof. Nardelli, poco prima di morire, come “l’unica a poter metter mano ai suoi documenti”, ha ricordato il figlio. Biscarini svolgerà questo lavoro gratuitamente e ha dichiarato che si avvarrà della collaborazione di altri esperti nelle diverse materie interessate, preannunciando un lavoro accurato e, quindi, prevedibilmente non breve.
Biscarini ha sottolineato di aver accettato l’incarico non solo per dare a Gubbio una possibilità in più di correggere la sua “labilità” in materia economica (contrapposta dalla studiosa alla poderosa memoria ceraiola e calcistica) ma anche per dare ai giovani, con il premio che verrà istituito, un’occasione preziosa di visibilità per essere incentivati a leggere, fare, produrre in tema di ricerca.
Successivamente, la Sovrintendenza archivistica attiverà la procedura di legge per “dichiarare” il valore dell’archivio. Squadroni ha già anticipato che la ricchezza quali-quantitativa della documentazione porterà sicuramente a dichiarare l’archivio Nardelli come deposito di valore. Ciò comporterà che esso sarà consultabile da studiosi e da chiunque interessato (ovviamente nel rispetto delle regole di privacy previste dalla legge) e che potrà anche fruire di eventuali contributi per l’allestimento e la conservazione. Squadroni ha tra l’altro approfittato dell’incontro per sollecitare le istituzioni ad aprire e rendere fruibile agli studiosi l’Archivio Storico comunale di Gubbio, molto ricco.
I progressi del lavoro man mano ottenuti e la bibliografia completa dello studioso (stimabile in circa 350 volumi) saranno affidati in prima istanza alla Deputazione di Storia Patria dell’Umbria, disponibile a pubblicarli in una delle proprie collane. La stampa verrà contestualmente aggiornata sulla progressione del lavoro.
Giuseppe Marino Nardelli ha preannunciato anche altre attività per ricordare nel tempo il padre, come iniziative editoriali, la ricapitolazione della bibliografia, l’ultimazione e pubblicazione di lavori inediti e un premio alla memoria.
Il Premio verterà su tematiche scelte in base a quanto verrà riscontrato dalle carte dell’archivio comunque avrà un carattere scientifico, tra le discipline maggiormente care a Nardelli, quali etno botanica, storia della farmacia e delle scienze, biodiversità, ceramologia tecnica. Sarà prevista anche una sezione dedicata al giornalismo scientifico, col patrocinio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. La Commissione scientifica ed organizzatrice è stata già individuata e si stanno cercando patrocinatori e finanziatori del premio presso università, istituzioni ed enti scientifici. Il premio avrà inizialmente un carattere nazionale ma, in omaggio al respiro internazionale dell’opera di Nardelli, potrà poi avere una divulgazione anche oltre i confini italiani.