(ASI) Massiccia la partecipazione allo sciopero generale indetto oggi dalla Cgil contro la Manovra economica proposta dal Governo. Secondo i dati preliminari pubblicati dal sindacato lo sciopero avrebbe registrato un'adesione media dei lavoratori, su tutto il territorio nazionale ed in tutti i settori, pari al 58%.
"Nei dati giunti al dipartimento di organizzazione della CGIL- si legge in un comunicato - si rileva che l'80% a Mirafiori abbia incrociato le braccia così come lo stesso alla ThyssenKrupp di Terni e alla Fincantieri di Monfalcone e di Palermo, mentre allo stabilimento della Marcegaglia di Mantova il 70%. Alla Michelin di Cuneo hanno deciso di scendere in piazza il 75% dei lavoratori mentre alla Indesit di Fabriano il 65%. In Emilia Romagna e, nello specifico a Parma, alla Nestlè e alla Barilla Pedrignano la partecipazione dei lavoratori allo sciopero è del 100% mentre alla Parmalat del 97%. Per quanto riguarda Bologna, invece, alla Gd l'80%, alla Lamborghini Auto il 78% e allo stabilimento La Perla l'85%. In Brianza si sono astenuti dal lavorare l'80% dei lavoratori della Arcelor Mital, il 100% di quelli della Eon e l'80% della Peg Perego. A Milano, inoltre, hanno aderito l'80% dei lavoratori della Rinascente Duomo, la stessa percentuale per lo stabilimetno Alstom e il 70% di quelli della Pirelli Tyree. In Toscana spicca il dato del Nuovo Pignone di Firenze con l'80% mentre alla Lucchini di Piombino l'85%. Inoltre sempre a Monfalcone all'Ansaldo l'adesione è del 65%. A Latina nel Lazio, infine, alla Kraft ha scioperato l'80% dei lavoratori mentre alla Findus il 75%".
Intanto dal palco di Roma la Camusso, segretario generale della Cgil, affiancata durante il corteo dal leader del Pd, Pier Luigi Bersani, ha dichiarato in merito: "La Manovra del Governo è ingiusta ed irresponsabile. Vorrebbero farci tacere, ma noi non ci rassegnamo e anche se la manovra sarà approvata, noi saremo giorno per giorno in piazza con quelli che hanno il coraggio di dire no. Con questa Manovra vogliono cancellare lo Statuto dei lavoratori e con esso i loro diritti. l governo non è stato capace di affrontare i problemi veri. Ma noi un Paese così non lo vogliamo e non ce lo meritiamo. E le cento piazze in Italia sono le piazze di chi non si rassegna."