Spett.le
Agenzia Stampa Italia
con la seguente chiedo coetesemente il desiderio di rispo all'articolo da voi pubblicato in data 25/08/2011 e avente titolo: Don Silvagni: Polemica pretestuosa, Chiesa già soggetta a tasse.
http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4674:manovra-don-silvagni-polemica-pretestuosa-chiesa-gia-soggetta-a-tasse&catid=16:italia&Itemid=39
Per entrare nel merito della quiestione rilevo che in merito alla manovra e ai relativi tagli che essa prevede, come sempre, pretescamente e cioè dicendo mezze verità che sono bugie intere, don Silvagni tenta di salvaguardare i privilegi di cui la chiesa cattolica gode in Italia dicendo che per le attività commerciali che essa svolge paga già IVA, ICI ecc. ecc.
Inoltre distingue tra beni del Vaticano e beni della chiesa in quanto i primi sono di uno stato straniero.
Sarà il caso di precisare:
1.. La distinzione tra beni della chiesa e beni del Vaticano, se questi si trovano sul territorio italiano e non nello stato Vaticano, è pretestuosa, illegittima e pregiudiziale perché fatta ad arte per evadere la tassazione italiana. Inoltre se si possiedono beni in un'altra nazione è là che si devono pagare le tasse come avviene in tutto il mondo ed in tutte le legislazioni. Se per farlo si deve modificare il concordato, ebbene che lo si impugni e lo si faccia!
2.. I conventi che si sono convertiti in alberghi e pensioni esercitano un'attività commerciale, ma non pagano l'ICI in quanto esentati.
3.. L'8 per mille devoluto alla chiesa è sottratto ad altri servizi sociali come asili, scuola, ricerca, sanità, assistenza agli anziani ecc. ecc. e non c'è ragione che TUTTI gli italiani, compresi i non credenti, debbano contribuire alle opere della chiesa che spende l'80% di quella cifra per il mantenimento dei preti. Se i fedeli vogliono mantenere i preti anziché mandarli a lavorare come fanno tutti, si tassino privatamente come succede in certe comunità protestanti, ma non pretendano anche i soldi di chi non è un fedele della chiesa cattolica
4.. Tutte le attività della chiesa cattolica sono attività private e non possono e non debbono ricadere sulle spalle della cittadinanza nel suo complesso.
Se poi andassimo a vedere lo stile di vita dei prelati si potrebbe ricordare a Don Silvagni ed a tutti i grassi vescovi della chiesa cattolica che Gesù non si è mai sognato di dire che essi debbono andare in giro con croci d'oro, anelli preziosi, con auto di lusso e con un seguito di segretari e di servitori, ma questi sono fatti che riguardano la loro coscienza..!
Detto ciò ribadiamo che al di la del momento critico, per una questione di equità e di giustizia sociale, anche la Chiesa cattolica ed il Vaticano debbono pagare le tasse come qualsiasi altro componente della società nazionale!
Alessandro Mezzano