(ASI) La Toscana ha “invaso” l’Umbria. Nella mattinata odierna il sindaco di Chiusi ha presentato a Perugia il progetto di Co – Marketing  “Toscana e Umbria in Treno”, e ha dichiarato: “Perugia metta l’autobus per il Frecciarossa di Chiusi”. 

Non si tratta ovviamente di una invasione in armi, quanto piuttosto di una pacifica iniziativa di promozione del territorio. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, tenutasi presso la sede del giornale “Il Corriere dell’Umbria”, sono intervenuti il sindaco di Chiusi, Juri Bettolini, la sua vice sindaco, Chiara Lanari, Bruna Caira, direttrice tecnica della rete di imprese aperta “Etruria Experience”, e il Dott. Serafino Lo Piano, direttore vendite della Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia. Presenti anche i rappresentanti di Città della Pieve e Castiglion del Lago. Assenti invece tutti i “big” della politica umbra e soprattutto quelli del partito del “merito” di aver contribuito al Frecciaorssa su Chiusi.

Il progetto, nato per iniziativa del Comune di Chiusi, mira essenzialmente a promuovere ed incrementare il turismo nelle terre della Val di Chiana, della Val D’Orcia e nei territori tra senese e grossetano, coinvolgendo anche le zone umbre del Trasimeno e di Città della Pieve. L’obbiettivo è quello di offrire veri e propri pacchetti vacanze ai turisti, con tanto di incentivi per tornare a visitare glik stessi territori, magari con itinerari diversi, o in concomitanza di diverse manifestazioni.

Pertanto, di fatto vien difficile definire tale iniziativa come un “invasione” dal momento che non è stato travolto ne sottomesso nulla. Piuttosto si è andati ad occupare un vero e proprio “vuoto”, come definito dai rappresentanti degli albergatori del Trasimeno.

Cuore del progetto di co-marketing territoriale: la neo acquisita fermata del Frecciarossa a Chiusi. Tale servizio è infatti la condizione di base per poter usufruire del progetto che, a detta dei presentatori, consentirà ampi sconti e visite guidate dei territori. Nel catalogo dei pacchetti proposti ovviamente la parte del leone la svolgono le mete e le manifestazioni della bassa toscana senese, ed aretina.

Ma Etruria Experience, rete di imprese che ha dato forma al progetto, assicura che l’intenzione è quella di allargarlo sempre di più all’Umbria. Per adesso sono disponibili pacchetti legati a normali soggiorni, e visite guidate, nella zona del Trasimeno, anche in concomitanza con il palio delle barche di Passignano.

“Non vogliamo riconoscimenti per aver ideato e realizzato questo progetto. Vogliamo che anche Perugia si unisca a noi nell’interesse dei suoi stessi territori, e più in generale dello sviluppo economico e turistico del Centro Italia. Abbiamo bellezze culturali, paesaggestiche ed enogastronomiche poco conosciute, poiché i flussi turistici si concentrano sempre verso le mete più gettonate e le grandi città. Ma queste ultime ormai non ce la fanno più. La vivibilità è in netto calo. Ecco perché dico che non è solo una opportunità turistica, ma anche un opportunità di sviluppo di entrambi  i territori” – ha spiegato il sindaco Bettolini che ha poi lanciato la sua proposta - “Con questo nuovo servizio del Frecciarossa Chiusi potrà divenire la “Periferia buona di Roma”, con le ovvie ricadute occupazionali, economiche e prevedendo anche un aumento dei valori immobiliari del caso. Perugia e Siena possono realisticamente ambire a beneficiare di questo potenziale circolo virtuoso. Il nostro capoluogo di provincia ha già istituito un autobus navetta per collegare la città al Frecciarossa. Perugia può fare altrettanto”.

“Attualmente un perugino che vuole andare a Roma ci mette 2:20 con l’intercity 531 che parte da Perugia Fontivegge alle 06:40. Potrebbe invece fare 40, o 45 minuti, di autobus fino a Chiusi, per salire sul Frecciarossa, ed impiegarci  complessivamente 1 ora e 50, o 2 ore”. Il sindaco di Chiusi ha poi snocciolato anche i dettagli tecnici dell’eventuale servizio. “Perugia può attestare tale servizio l’autobus navetta presso Pian di Massiano, capolinea anche del people mover Minimetrò. Partenza alle 7 del mattino per giungere alle 7:40 a Chiusi e salire sul Frecciarossa. Si potrà così fornire un servizio veloce, e con anche la possibilità di lasciare l’auto parcheggiata in una bella zona della città. Se Perugia non accetta di sovvenzionare tale servizio, siamo anche pronti a co-finanziarlo noi come comune di Chiusi”.

Serafino Lo Piano, direttore vendite della divisione Long Haul di Trenitalia, ha precisato – “Il progetto è fantastico e Trenitalia punta con convinzione su di esso e sull’entusiasmo dimostrato dal sindaco Betolini e da Etruria Experience. Tuttavia vorremmo puntualizzare che non sarebbe giusto parlare solo dell’offerta Frecce, quando in Umbria un’importante lavoro è svolto anche dai nostri treni intercity e regionali, che hanno dimostrato di essere ampiamente apprezzati dall’utenza turistica, per scoprire e vivere questo bellissimo territorio. Tutti i vettori sono egualmente importanti e strategici, dall’Alta Velocità fino ai regionali. La loro combinazione consente di creare un’offerta logica, efficace ed apprezzata”.

Il sindaco di Chiusi ha però sottolineato l’isolamento di Perugia dalle grandi vie del trasporto veloce su ferro, e l’opportunità offerta da Chiusi che invece gode di un esclusivo collegamento diretto con l’alta velocità ferroviaria. “Agli amministratori perugini dico: scegliete con consapevolezza e senza guardare al “fosso”. Dobbiamo far crescere il territorio. Per farlo dobbiamo lavorare insieme. Propongo questo “Patto del Nazareno” tra Perugia e Chiusi” – è stato l’accorato appello del sindaco Bettolini agli amministratori locali umbri, rappresentati in sala dai soli sindaci della zona del pievese e di parte del trasimeno.

Apparentemente sembrerebbe un guanto di sfida quello lanciato dai toscani agli umbri. In realtà la situazione potrebbe essere ben diversa. Dalla decisione di Perugia  potrebbe dipendere il futuro della fermata stagionale del Frecciarossa a Chiusi. Per ammissione di tutti i presenti infatti, tale fermata è stata concessa a condizione di un forte riempimento del treno presso la città toscana. Inoltre la fermata di Chiusi, malgrado abbia imposto anche investimenti infrastrutturali sulla stazione e sugli scambi di accesso dalla linea Direttissima Roma – Firenze, è stata concessa solo quale prova stagionale. Il sindaco Bettolini ha pertanto lanciato una sfida che, oltre ad essere rivolta a Perugia, è rivolta anche all’incerto destino che aleggia sul nobile servizio ferroviario del piccolo borgo toscano. A questo punto potrebbe essere proprio il capoluogo umbro a far da ago della bilancia nella questione.

La domanda è: accettare, temporaneamente, l’isolamento di Perugia, e quindi finanziare un autobus che percorra il raccordo Perugia – Bettolle per arrivare a Chiusi, in attesa di future soluzioni sul proprio territorio? Oppure concentrare gli sforzi solo per creare soluzioni direttamente sul territorio umbro?

Ma soprattutto c’è un altro quesito che fa capolino, forse in maniera più dimessa, tra le righe della scelta che viene proposta a Perugia e agli umbri. Ammettendo che Perugia profonda le energie necessarie; che istituisca l’autobus navetta per raggiungere il Frecciarossa di Chiusi; che metta a punto la giusta campagna di sensibilizzazione presso l’utenza, e che quest’ultima risponda in maniera entusiastica, e che tutto ciò porti alla conferma del Frecciarossa su Chiusi: cosa accadrebbe se Perugia e l’Umbria, in un secondo momento, decidessero di investire per una soluzione sul proprio territorio? Il servizio del Frecciarossa è, come noto, a mercato. Pertanto, anche in considerazione di un’eventuale successo della fermata su Chiusi, non è detto che in futuro, in caso di numeri deludenti, tale fermata non possa venire soppressa. In tal caso cosa accadrebbe? Soprattutto cosa accadrebbe se la flessione di passeggeri fosse imputabile ad una flessione dell’utenza di Perugia? Si accetterebbe un eventuale uscita di Perugia dal “patto” con i toscani? Oppure si passerebbe dal “Freccia-Nazareno” al “Freccia - Discordia”?

Alexandru Cenusa – Agenzia Stampa Italia

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