(ASI) Per il Codacons è indispensabile bloccare chi, giocando in borsa, specula e guadagna allegramente senza neanche doverci mettere i soldi, mettendo a rischio la stabilità finanziaria di un Paese.
Il Codacons apprezza le misure decise dalla Consob per dare una stretta sulle vendite allo scoperto, ma ritiene indispensabile un intervento diretto del Governo, nell'ambito della manovra.
L'associazione di consumatori chiede, infatti, di abolire le vendite allo scoperto. Non si capisce, infatti, perchè si debba consentire a qualcuno di poter cedere un titolo senza nemmeno possederlo realmente. D'altronde se in passato sono già state proibite vendite allo scoperto su titoli di banche, non si capisce perchè non lo si possa fare oggi, ad esempio, per i titoli pubblici.
Inoltre il Codacons chiede di tassare le transazioni finanziarie, come era stato originariamente previsto nella manovra e poi misteriosamente scomparso a favore di un ben più ingiusto aumento del bollo sul dossier titoli, che colpisce indiscriminatamente risparmiatori e speculatori. Il risparmiatore medio italiano, infatti, fa pochissime transazioni in vita sua, a differenza degli speculatori che ogni giorno vendono e comprano per guadagnare sulle differenze di prezzo. Aumentare, quindi, l'imposta di bollo sui depositi titoli anche a chi ha investito tra 1000 e 50.000 euro significa colpire anche chi ha semplicemente investito la propria liquidazione, ossia i risparmi di una vita di lavoro.
Ecco perchè il Codacons chiede al Governo di rivedere almeno le soglie sui bolli, differenziandole maggiormente. Ad esempio l'associazione di consumatori propone di lasciare invariato il bollo sotto i 25.000 euro (considerando che il deposito medio è di circa 22.500 euro) e poi di aumentarlo gradualmente, con nuove soglie tra 25.000 e 50.000, tra 50.000 e 100.000 e sopra 100.000.