(ASI) Calabria - Sa dell’incredibile la vicenda di Saverio Spasari un giovane di 29 anni di Nicotera (VV) che qualche sera fa è precipitato con la sua automobile in un burrone di circa 60 metri, mentre percorreva la strada Tropea Nicotera.
Si tratta quasi di un sentiero, un percorso obbligato, alternativo da quando la strada provinciale è interrotta in seguito alla caduta di un sasso gigantesco, circa nove mesi fa, che ostruisce la carreggiata. Non ci sono, manco a dirlo, le barriere protettive: niente guard rail, catarifrangenti, strisce per terra. E non solo in questa strada, ma nel vibonese un po’ dappertutto sono completamente assenti i cosiddetti “presidi di sicurezza”, e per completare il quadro disastroso il manto stradale è spesso pieno di buche. In caso di gravi incidenti la magistratura avrà modo di indagare ad ampio spettro: dai dirigenti della provincia, a quelli regionali, da quelli comunali a quelli prefettizi. Tornando a Spasari, il giovane, ripresosi dallo spavento, è stato in grado di togliersi la cintura, che è stata quella che, probabilmente, gli ha salvato la vita, e non trovando il telefonino per cercare aiuto, con moltissimi sforzi e tante difficoltà, è riuscito a risalire i 60 metri e raggiungere la strada; ma, intanto, si era fatto notte e così a piedi ha raggiunto Joppolo dove ha chiesto aiuto ad un amico che con l’auto lo ha accompagnato a Nicotera. Al mattino seguente a casa di Spasari, in Via Filippella, hanno suonato i carabinieri della stazione di Nicotera. Ha aperto la signora Marianna Virgillo, 57 anni, madre di Saverio, alla quale con le frasi di circostanza, i militari hanno comunicato la “brutta notizia”. La signora ha risposto che il figlio, invece, stava bene ed era di là a fare la doccia.
Fortunato Vinci - Agenzia Stampa Italia