Con un programma di 11 mostre - dalla storia all’archeologia, dall’arte contemporanea all’attualità - e con un ricco calendario di conferenze ed eventi, laCittà di Roma ha inaugurato la Biennale Internazionale di Cultura ''Vie della Seta'', dedicata a quei paesi del Medio ed Estremo Oriente che, fino al XIII secolo, fino cioe’ ai viaggi di Marco Polo, hanno costituito un mistero per l’Europa.
Gli eventi si svolgeranno da ottobre 2011 a febbraio 2012 in diversi luoghi della città come le Terme di Diocleziano, che per l’occasione riapriranno al pubblico. Il programma delle mostre è stato realizzato con la collaborazione con Armenia, Cina, Corea, Georgia, India, Indonesia, Turchia.
L’iniziativa e’ stata presentata oggi al Ministero degli Esteri, che lavorando in sinergia con il Ministero dei Beni Culturali ha messo a disposizione la sua rete consolare per organizzare eventi in città come Pechino, New Delhi, Jakarta ed Istanbul. ''Queste mostre - ha sottolineato il Ministro Franco Frattini - daranno uno spaccato straordinario di un comune obiettivo di diversi paesi: fare della cultura un terreno di incontro'', perché se oggi la Via della Seta ''è attraversata dalle guerre'', la ''politica estera globale deve riportare al centro della scena la dimensione del dialogo e nessuno strumento e' migliore della cultura''.
Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno l’iniziativa vuole anche dare un ''messaggio di tranquillità rispetto alle sfide della globalizzazione: la Via della Seta ci insegna che Oriente e Occidente nell’antichità avevano scambi culturali e commerciali, per cui il confronto è possibile anche oggi''. Concetto ribadito dall’ambasciatore cinese in Italia, Ding Wei: “La Via della Seta – ha detto - è stata costruita da tutti, quindi e’ una via di scambio, amicizia e integrazione”.