(ASI) Oggi si celebra la Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare. Si tratta di un evento di grande valore simbolico, poiché nel nostro Paese il problema dello spreco di cibo ha dimensioni imponenti, sia in termini di quantità che in termini economici. Ogni famiglia getta circa 145 chilogrammi all’anno di cibo: un volume che rappresenta il 54% degli sprechi totali e a cui si aggiungono gli sprechi nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%).
Recentemente qualcosa si sta muovendo sul piano istituzionale e anche a livello di consapevolezza dell’opinione pubblica: ad un anno dall’approvazione della cosiddetta “legge antispreco”, risulta che il 40% degli italiani ha diminuito lo spreco alimentare mentre il 31% lo ha addirittura annullato. La legge Gadda sembra aver favorito nuove forme di recupero dei prodotti e rappresenta un passo fondamentale per la lotta alla dispersione di risorse alimentari e verso la solidarietà sociale. Considerando però che il valore economico dello spreco alimentare supera i 16 miliardi di euro annui, è evidente che su questo fronte la strada da percorrere è ancora lunga. Gli incentivi alle donazioni e al recupero dei prodotti alimentari devono essere affiancati da interventi sui sistemi di produzione, distribuzione e consumo al fine di contenere il più possibile la quantità stessa delle eccedenze.
A tale proposito è anche significativa l’incidenza della sovralimentazione, che solo in Italia rappresenta il 16% del consumo totale: in situazioni di grande benessere economico, a volte si tende a trascurare la reale importanza del cibo nella vita quotidiana e proprio per questo si rende necessaria, soprattutto nelle scuole, la realizzazione di campagne divulgative per incrementare la consapevolezza in merito al valore degli alimenti.
“L’attuazione di politiche educative e socioeconomiche mirate ad incrementare il livello di consapevolezza e informazione dell’opinione pubblica non può più essere rinviata. Si tratta di tematiche che troppo a lungo sono state considerate poco importanti ed è proprio questa trascuratezza che ha portato il fenomeno dello spreco alimentare ad assumere le dimensioni imponenti con cui ci confrontiamo oggi” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.