(ASI) Maratea - Dopo l’ennesima chiusura della S.S. n. 18, in loc. Acquafredda di Maratea, il Sindaco Domenico Cipolla non ce la fa più e, dopo essere stato il primo la scorsa estate ad evidenziare le criticità del sistema antincendio nazionale e regionale, questa volta punta il dito contro la gestione degli avvisi da parte della Protezione Civile ed evidenzia l’effetto scarica-barile che si ingenera praticamente ogni giorno e su ogni evento.
“Stamattina – afferma, con afflizione, Domenico Cipolla – si è raggiunto il limite con la chiusura della S.S. 18 perché un masso, non rinvenuto sul posto, avrebbe e sottolineo avrebbe, sfondato una delle due reti sovrapposte posizionate a protezione della strada. La gestione delle emergenze su tale arteria è infatti la prova di come il susseguirsi di avvisi ingeneri poi la corsa da parte di tutti gli enti coinvolti al mettersi al riparto da ogni rischio e/o possibile contestazione lasciando ai soli sindaci l’onere di assumersi tutte le responsabilità, anche e soprattutto quelle che non gli competono perché privi di uomini e mezzi.”
“Colgo l’occasione per evidenziare inoltre che non è assolutamente più tollerabile ricevere, quasi ogni giorno, bollettini di allerta meteo o di altro genere da parte innanzitutto del sistema regionale di Protezione Civile e poi ulteriormente “rafforzato” dalla consueta telefonata della Stazione dei Carabinieri e dalla e-mail della Capitaneria di Porto che ribadiscono le stesse cose. Credo che la medesima situazione la vivono tutti i sindaci che, a volte, presi dalla paura che l’avviso possa essere “realistico”, magari arrivano ad emettere provvedimenti come la chiusura delle scuole che poi si rivelano inutili, superflui e spesso onerosi. Stando alle allerta che mi giungono quotidianamente, avrei dovuto chiudere scuole e mettere in atto chissà quali sistemi di protezione per centinaia di giorni all’anno.”
“Penso e credo – continua il Sindaco di Maratea – che sia arrivato il momento di sederci tutti attorno ad un tavolo e di ridiscutere l’intero sistema evitando così che con questo continuo emettere avvisi di allerta si arrivi al momento dell’allerta reale senza che nessuno si attivi”. “È altresì necessario coinvolgere, in questo nuovo processo, tutto il personale coinvolto per evitare quello che ormai pare ineludibile, le strutture dello stato arretrano limitandosi ad assumere decisioni estemporanee di mera protezione rispetto ad eventuali responsabilità ed attendono e controllano ciò che invece si ritiene, spesso per prassi e non per effettiva competenza, debbano fare i comuni con la responsabilità accollata ai soli Sindaci e Funzionari. A ciò si aggiunga, per restare sul tema della sicurezza della S.S. 18, che da anni, ormai, si interviene in emergenza senza alcun piano di gestione. È, infatti, palese che le barriere paramassi sono poste a protezione della circolazione pedonale e veicolare e che le stesse debbano essere mantenute efficienti senza che ciò comporti necessariamente la chiusura dell’importante e vitale tratto viario. Va predisposto un serio monitoraggio delle barriere con una capacità d’intervento immediata per la loro riparazione e sostituzione, evitando così che “due gocce d’acqua” diventino una “Spada di Damocle” e paralizzino i cittadini residenti e pendolari, grazie alla segnalazione di qualche piccola vedetta lucana che, per ripararsi da ipotetiche catastrofi, si lava le mani passando la palla della responsabilità”. Lo dichiara in una nota l'ufficio sttampa del Comune di Maratea.