(ASI) Marche - Montemonaco è un paese di qualche centinaio di abitanti, secondo Comune più alto della regione, in Provincia di Ascoli Piceno e sito nell'area del cratere del recente terremoto che sta sconvolgendo l'Italia centrale.
Esso si trova ad una altezza di 998 mt slm, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, alle pendici del Monte Sibilla E del Monte Vettore, sul cui territorio ricade anche il suggestivo Lago di Pilato.
Il terremoto ha seriamente danneggiato le frazioni di Montemonaco e ferito il suo centro storico con conseguenze nocive per la sua economia, basata prevalentemente sul turismo che rischia di essere irrimediabilmente compromessa se non ci saranno interventi da parte pubblica con relativo rischio di definitivo spopolamento del Comune, da cui sono gia state sfollate le famiglie terremotate.
Il rischio è che oltre il danno ci sia la beffa e che non appena si siano spenti i riflettori sulla vicenda terremoto, nessuno più si ricordi di Montemonaco che nonostante non sia stato fortunatamente raso al suolo, sicuramente ha avuto dei danni importanti che non possono di certo essere trascurati, se si vuole evitare il rischio di trasformare il pittoresco borgo appenninico in un paese fantasma.
A tal proposito abbiamo intervistato Onorato Corbelli, Sindaco del paese della Provincia di Ascoli che ha lanciato, tramite la nostra redazione, un grido d’allarme e una richiesta di intervento al Governo Italiano.
«Che danni avete avuto a Montemonaco?»
Sindaco: «Abbiamo avuto danni al municipio, dichiarato inagibile e ci siamo spostati nella scuola d’infanzia e la scossa del 30 ha reso inagibile ora anche la scuola. Stiamo valutando un altro edificio in cui trasferirci, verificare l’agibilità. Anche le chiese hanno subito danni come San Giorgio, San Lorenzo, San Biagio, San Bartolomeo a Foce e Santa Maria in Casalicchio. L’unica agibile è Santa Maria in Casalicchio».
« Quanti sfollati avete?»
Sindaco: «Abbiamo 80 sfollati collocati in un albergo a Villarosa di Martinsicuro (Te), una sessantina tra container e alloggi che abbiamo rimediato qui al campeggio Vallefiume e un centinaio che dormono in macchina o nei camper, altri sono andati da parenti e amici».
«Voi fate parte del cratere? Che cosa chiedete al Governo?»
Sindaco: «Sì, facciamo parte del cratere. Ci sono stati molti danni anche alle attività e alle aziende agricole. Chiediamo al Governo che queste strutture vengano finanziate il più presto possibile per non danneggiare il turismo del nostro paese»..
«Montemonaco è sito in zona turistica?»
Sindaco: «Sì, e siamo meta di molti turisti specialmente d’estate. Facciamo parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini».
«Qual è stata la scossa che vi ha causato maggiori danni?»
Sindaco:«È stata quella del 30 ottobre, perché noi quel giorno avevamo la sagra della castagna ed era stato già tutto allestito, persino alcuni turisti erano arrivati. La scossa ci ha rovinato perché abbiamo dovuto annullare tutto, il che ci ha creato grossi danni economici».
«Com’è la situazione attuale lì da voi?»
Sindaco: «Vi sono stati diversi crolli e siamo stati segnati nella zona rossa».
« Non ci sono state vittime, vero?»
Sindaco:«Fortunatamente no, le persone erano state evacuate dopo la prima scossa. Avevamo già circa 120 case inagibili dopo la prima scossa, quindi ci sono stati dei crolli nelle case già lesionate».
In merito abbiamo raccolto anche il commento del collega Eugenio Salvatori, residente a Montemonaco: « "Voce di colui che grida nel deserto", le parole di Giovanni Battista, riassumono in modo pressoché perfetto la situazione montemonachese, si perché la gente appartenente a questo splendido paese e relative frazioni, grida ad alta voce la propria paura, una paura atavica, la paura di essere lasciata sola nel momento del grande bisogno. Montemonaco è stato colpito al cuore dal fenomeno sismico iniziato la maledetta notte del 24 Agosto 2016, e che ad oggi non ha visto ancora la fine. Montemonaco non vuole sparire, ma per evitare ciò non basta l'immenso coraggio, la testardaggine e la forte determinazione degli abitanti, no purtroppo non basta, occorre che le istituzioni per prime ed i media nazionali facciano la loro parte. Questi splendidi luoghi non devono finire nel dimenticatoio, come abbiamo visto accadere purtroppo tante altre volte in situazioni simili, Montemonaco ha assoluto ed urgente bisogno che chi di dovere intervenga presto e bene, in modo tale che si eviti uno scempio a tutti i livelli. Per ripartire occorrono tante cose, due su tutte, la prima consiste nel mettere in sicurezza i vari edifici lesionati, in modo tale che chi si è trovato costretto a lasciare il paese e le sue frazioni, possa tornare il prima possibile, e per seconda cosa, l'aiuto agli esercizi pubblici colpiti dal sisma, la loro ripartenza sarebbe importantissima sia per l'economia privata, sia per quella pubblica. Fa davvero terrore vedere come i tg nazionali e le maggiori testate giornalistiche abbiano già iniziato a dimenticare ciò che è successo e sta succedendo ancora nelle zone terremotate, e tutto questo a vantaggio del Donald Trump di turno....Aiutateci ad evitare che l'oblio scenda su queste bellissime terre, sarebbe una sconfitta per tutti ! ».
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia