(ASI) Energia elettrica: l'eliminazione della tariffa progressiva penalizza fasce deboli e consumatori virtuosi. Necessaria una immediata revisione del Bonus energia.
Non si capisce quale sarebbe il concetto di equità che ispira la rimodulazione del calcolo della bolletta elettrica. Una modifica che equipara i consumi delle famiglie più virtuose a quelli delle famiglie meno attente al risparmio energetico.
Fino ad oggi era in vigore, infatti, un sistema progressivo, che faceva pagare più cara l'energia a chi ne consumava di più.
Dal 1 gennaio, in maniera graduale di qui a tre anni, tale meccanismo verrà meno. I costi "accessori", i cosiddetti "oneri di rete e di sistema," verranno pagati con una quota fissa, non più in maniera proporzionale ai consumi.
È ovvio che tutto ciò penalizzerà le famiglie più attente ai consumi appartenenti alle fasce più deboli, con grande vantaggio, invece, di chi ha consumi maggiori e dei grandi produttori di energia elettrica.
Gli aumenti, secondo le stesse tabelle dell'Autorità per l'Energia, potranno essere di 78 Euro l'anno.
Di fronte a tali modifiche il bonus energia rappresenta una magra consolazione. Ancora eccessivamente restrittivi i limiti per accedervi. Rimane, inoltre un dato di fatto la scarsa informazione circa tale opportunità che spiega perché dei 3,5 milioni di famiglie aventi diritto, solo 1 abbia beneficiato dell'agevolazione.
Abbiamo più volte espresso il nostro parere contrario alla riforma delle tariffe elettriche, condannando in particolare il superamento della tariffa progressiva, non solo perché penalizza gli utenti ma perché incoraggia il consumo di energia elettrica prelevata dalla rete, energia prevalentemente prodotta da fonti non rinnovabili, disincentivando l'efficienza energetica.
Ribadiamo che una modifica in tal senso necessita di una forte gradualità e, da subito, contestualmente con l'entrata in vigore del nuovo sistema tariffario, di una generale revisione del Bonus Energia, a partire dalla soglia ISEE, che va portata a 10.000 Euro; dalla variazione del Bonus, innalzando la percentuale di riduzione della spesa fino al 50%; nonché dalla semplificazione delle procedure di accesso in modo da dare esecutività diretta alla rete dei CAF.