(ASI) AIFA ha presentato gli esiti della prima fase di rinegoziazione dei prezzi di rimborso dei medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
In base alle stime fornite, tale rinegoziazione, avvenuta a seguito della convocazione di tutti i produttori di medicinali attivi sul territorio italiano, dovrebbe consentire un risparmio di 500 milioni di euro annui, in linea con il taglio del Fondo Sanitario nazionale previsto dal Decreto Legge "Enti Locali".
Per i medicinali a brevetto scaduto, la rinegoziazione dei prezzi ha comportato la definizione di un prezzo di riferimento più basso sulla base di raggruppamenti terapeutici assimilabili. In alternativa, i produttori potevano accettare le procedure di pay-back, oppure rinunciare alla rimborsabilità SSN del proprio prodotto, con immediato passaggio in "fascia C" (a carico del cittadino).
Federico Fontolan, curatore del rapporto Nomisma 2015 sul sistema dei farmaci generici in Italia, sottolinea che "seppure tale misura consenta un immediato risparmio per le casse statali, a destare preoccupazione sono le potenziali conseguenze a lungo termine. L'ulteriore compressione della marginalità dell'industria dei farmaci generici mina alla base la tenuta di quel settore che ha finalmente consentito, anche in Italia, l'inizio di un processo di risparmio per lo stato".
"Pertanto" continua Fontolan, "sarebbe auspicabile disporre di appropriati strumenti di osservazione che, in modo continuativo, consentano di proiettare su un periodo più lungo gli effetti delle politiche di gestione della spesa farmaceutica italiana. Solo mediante osservatori capaci di tenere uniti i tre pilastri alla base della spesa sanitaria, ossia accessibilità dei pazienti ai trattamenti, risparmio per il SSN e tenuta e sviluppo del sistema industriale sul nostro territorio, è possibile valutare se un provvedimento, oltre a produrre effetti nel breve periodo, risulti virtuoso nel lungo. È tuttavia la prospettiva il grande assente nelle politiche riguardanti la spesa farmaceutica, poiché manca all'interno dei calcoli di risparmio la contabilizzazione degli effetti di medio e lungo periodo sul sistema produttivo".
Nomisma, lo scorso maggio, ha presentato i primi dati di un osservatorio di tale portata, mostrando che è possibile realizzare analisi che tengano conto degli effetti complessivi delle politiche sanitarie. "A partire da questo primo monitoraggio" sottolinea Luca Dondi, consigliere delegato di Nomisma, "è auspicabile che strumenti di questo tipo diventino il punto di riferimento per consentire ai produttori di farmaci di indirizzare al meglio le scelte industriali, e al regolatore di definire le misure più appropriate nella gestione della spesa farmaceutica".