(ASI) Riviera del Brenta (VE) - La furia del tornado che ha soffiato a 300 km orari mercoledì otto luglio, ha devastato una cospicua parte della Riviera del Brenta, causando ingenti danni: alle abitazioni, all'agricoltura, all'industria e al turismo. Infatti si stimano: 500 ettari di terreno devastati tra i comuni di Dolo, Mira e Pianiga, 500 case danneggiate, 55 milioni di euro dovuti ai danni materiali causati agli edifici, 5 milioni di euro presunti per le aziende, 1 morto e 87 feriti.
Villa Fini, considerata una delle meraviglie della Riviera è stata cancellata, assieme ad essa non è stata risparmiata neppure la casa natia dello psicanalista Cesare Musatti, padre della psicanalisi e le dimore degli artigiani che costituivano che costituivano le grandi firme delle calzature esportate in tutto il mondo.
Il Sottosegretario Zanetti ha rassicurato il Governatore del Veneto Zaia, giunto immediatamente sul luogo del disastro, che il Governo dichiarerà lo stato di crisi ed istituirà un fondo straordinario da destinare ai cittadini dei comuni colpiti dalla tromba d'aria. I sindaci di quest'ultimi chiedono un'immediata deroga al patto di stabilità, in modo da eliminare qualsiasi vincolo burocratico e poter utilizzare i fondi già a loro disposizione. I comuni di Dolo e Mira risultano i più colpiti con 400 abitazioni e soprattutto 15 aziende, tra le quali spiccano: l'impresa storica del Mandorlato Scaldaferro, la Neon Stefanello di Dolo, l'azienda Omeca di Gambara. La voglia di ripartire supera di gran lunga la paura e la disperazione: i veneti vogliono rialzare la testa e agire subito. A questo proposito numerose sono state le persone accorse in aiuto dei cittadini colpiti, oltre alle Forze dell'Ordine, alla Protezione Civile, ai tecnici abilitati a quantificare i danni. Si chiede anche alle banche di sostenere con l'anticipo di fondi le perizie stesse e agli albergatori del veneziano di contribuire personalmente tramite un conto corrente attivato dal Sindaco di Mira. S'invitano inoltre gli uomini di qualsiasi nazionalità a trascorrere le loro vacanze in Riviera del Brenta, per aiutare a sostenere la ripresa del territorio.
Non mancano tuttavia alcuni episodi sgradevoli, tra i quali emergono le figure di sciacalli arrestati, scoperti a rubare le grondaie i rame delle case sgretolate dalla furia del tornado. Inoltre è attiva la "moda" dei selfie scattati nei luoghi del disastro, ossia la speculazione gratuita sulla disperazione altrui. Persone che partono da lontano o anche da vicino per vedere e documentare tramite cellulare o macchinetta fotografica la tragedia. Ma a che serve tutto ciò? Solo a dimostrare che talvolta la superficialità e la curiosità possono prevalere sulla solidarietà. Per fortuna, si tratta di episodi isolati che non oscurano la grandezza del popoloveneto, che adesso ha solo bisogno di aiuto e comprensione. Il resto verrà da sé.
Valentino Quintana inviato per Agenzia Stampa Italia