(ASI) Un'opera che "deve riempire d'orgoglio un'intera comunità, locale e regionale". Parole della Presidente della Regione Catiuscia Marini, intervenuta all'inaugurazione della nuova Residenza per anziani "San Sebastiano" a Panicale. Trenta posti letto per anziani non autosufficienti, dotati di ogni comfort, con servizi sanitari e alberghieri di primi livello, e tutti con un collegamento diretto con l'esterno ed il verde circostante che guarda verso le colline intorno. Un progetto ambizioso, ha detto la sindaco di Panicale Luciana Bianco, che viene da lontano, dalla lungimiranza delle istituzioni locali e regionale, e che completa la gamma dei servizi che nel corso dei decenni hanno qualificato Panicale come polo di eccellenza per le problematiche della terza età. Le nuove residenze, infatti, si integrano con i trenta posti già presenti presso il vecchio ospedale, chiuso ad inizio anni ottanta, e con il Centro diurno, inaugurato nel 2001, che fu pensato e funge anche da centro servizi per tutte le altre strutture. La struttura, come sottolineato dalla responsabile del distretto del Trasimeno, Simonetta Simonetti, entra a pieno titolo nella rete dei servizi ad elevata integrazione socio sanitaria del Trasimeno, uno dei territori dove maggiore è il tasso di invecchiamento della popolazione e l'incidenza delle patologie cronico-degenerative con compromissione dei livelli di autonomia. La nuova residenza funzionerà sia per ricoveri temporanei, detti di sollievo, come supporto alla assistenza domiciliare; sia per inserimenti permanenti.
Il progetto, di cui si iniziò a parlare già sul finire degli anni ottanta, si concretizzò nel 1995 con un accordo di programma tra Regione, Comune di Panicale ed Ente San Sebastiano (proprietario degli immobili) che previde a la trasformazione dell'area dell'ex oleificio in residenze per anziani. Affinatosi nel corso degli anni per dare risposte in linea con il mutare del contesto sociale e sanitario, ha mantenuto la struttura edilizia originaria, che si inserisce senza traumi e riqualifica una zona panoramica del capoluogo. Il progetto, ha sottolineato il direttore generale della aus n. 1, Giuseppe Legato, che mette in linea il Trasimeno con la programmazione regionale in materia di anziani e non autosufficienza, pur nel difficile contesto socio economico in cui si trova il Paese, che è toccato delineare al direttore regionale della sanità, Emilio Duca. Per il quale, è ormai chiaro che, data la riduzione drastica e progressiva delle risorse disponibili, la possibilità di conservare un sistema universalistico e pubblico dipende dalla capacità di riordinare i servizi territoriali e ospedalieri in Umbria, adattandoli ai nuovi bisogni sanitari della popolazione, tra i quali cronicità e anziani sono i più importanti. Proprio per questo, ha detto Duca, la Regione Umbria ha deciso di finanziare il piano della non autosufficienza con 82 milioni di euro all'anno, nonostante una corrispondente riduzione di finanziamenti statali, addirittura azzerati nel 2011 dal governo dell'epoca. Su questi punti è tornata nel suo intervento di chiusura anche la Presidente Marini, per la quale la Regione Umbria ha potuto finora dare risposte tra le migliori sul piano sociale e sanitario, senza incidere sulle tasche dei cittadini con costi aggiuntivi, grazie ad una programmazione trentennale e incentrata sulle risposte da dare ai bisogni effettivi. La residenza inaugurata copre una parte del fabbisogno del territorio rispetto alle fasi critiche nella vita degli anziani ed una risposta dovuta, secondo Marini, alla lungimiranza e alla tenacia di una comunità e dei suoi amministratori nel perseguire il bene comune. Un risultato cui si è lavorato per decenni e di cui oggi si dà conto in modo trasparente alla comunità. Chiaro il riferimento alle polemiche innescate da un quotidiano locale nei giorni scorsi, cui la sindaco Bianco e la stessa Marini in un altro passaggio del suo discorso hanno inteso dare risposta. Sulla stampa era apparso un pezzo che, asserendo la mancanza della certificazioni di agibilità della nuova struttura, qualificava la cerimonia inaugurale come una passerella utile solo a lanciare la candidatura a sindaco per la campagna elettorale del prossimo anno in favore di un assessore uscente. "L'agibilità non serve più, hanno spiegato Marini e Bianco, perché una legge regionale del giugno scorso, la n. 12, ha previsto per gli edifici pubblici che basta il certificato di collaudo o di regolare esecuzione". La struttura è pienamente agibile ed ha "tutte le carte in regola per essere aperta" ha concluso la sindaco, per la quale chi intendeva far polemiche strumentali e rovinare la festa in vista della campagna elettorale "ha scaldato i motori troppo prima della corsa e rischia di rimanere al palo".
Daniele Orlandi-Agenzia Stampa Italia