Paone è rimasto seduto, in silenzio, a pochi metri dai familiari di Dino, il papà, la mamma e la sorella, ma non si è mai avvicinato a loro. Alla richiesta di una dichiarazione sua o del suo assistito, l’avvocato Giampiero Mendola - che aveva chiesto l’archiviazione in base all’articolo 53 del codice penale, quello che contempla l’uso legittimo delle armi da parte di un tutore dell’ordine – ha affermato: “Non ne abbiamo mai rilasciate e non lo faremo ora”.
Tra poco meno di un anno la famiglia Budroni vedrà iniziare il processo contro l’agente che ha ucciso Dino, la speranza è quella che il dibattimento possa fare piena luce su una vicenda piena di ombre.
Alessia Lai e Tommaso Della Longa per Agenzia Stampa Italia
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