Egregio Professore Ambrosi,
Il dono di un defibrillatore al nostro distaccamento di Corso Cavour, da parte dell’Associazione Borgo Bello, è un gesto che denota una grande stima ed amicizia nei nostri confronti e la consapevolezza che se dotati di attrezzature tecnologicamente avanzate i Vifili del Fuoco possono esprimere il massimo delle loro capacità per salvare delle vite umane in caso pericolo.
Sempre più spesso i Vigili del Fuoco si trovano ad essere il primo anello della catena dei soccorsi, soprattutto in quegli scenari dove risulta compromessa la sicurezza stessa delle squadre di soccorso e l’accesso ai luoghi è subordinato al possesso di particolari attrezzature e tecniche di intervento,
Il Corpo Nazionale, consapevole di questo, ha definito le competenze professionali del Vigile del Fuoco anche nell’ambito del primo soccorso sanitario di base stabilendo quali debbano essere i termini di collaborazione con la componente sanitaria del sistema di soccorso.
Da diversi anni la materia del soccorso sanitario è considerata una componente essenziale del nostro bagaglio professionale. Ogni Vigile del Fuoco è sottoposto ad uno specifico addestramento in tecniche di primo soccorso per soddisfare le esigenze auto protettive per rendere esaustive e complete le procedure di soccorso, consentendo la necessaria integrazione con gli operatori del 118.
Il Vigile del Fuoco con queste tecniche è in grado di riconoscere prontamente una situazione di emergenza, allertare correttamente il soccorso sanitario e intervenire precocemente per garantire la possibilità di sopravvivenza della vittima.
L’intervento con le manovre di rianimazione cardiopolmonare tende ad evitare la morte per mancanza di ossigeno delle cellule cerebrali che inizia circa 5 minuti dopo che il sangue ha smesso di trasportare ossigeno. Il mancato apporto di ossigeno alle cellule cerebrali per circa 10 minuti determina danni irreversibili con lesioni che non possono essere più recuperate. Ecco perché è necessario effettuare rapidamente, ed in modo efficace, la procedura di soccorso definita “catena della sopravvivenza”.
Il defibrillatore semiautomatico, componete essenziale di questa catena, collegato alla vittima con sensori adesivi esegue direttamente l’analisi del ritmo cardiaco ed indica quando è necessario intervenire sul cuore con una scarica elettrica per agire sulla fibrillazione ventricolare favolendo il ripristino della normale attività cardiaca.
Raramente però, dopo la defibrillazione, il cuore ricomincia a battere correttamente ed efficacemente, per questo motivo è necessario proseguire le manovre di rianimazione cardiopolmonare in attesa dell’arrivo dell’èquipe medica di soccorso avanzato.
Il dono di questo strumento nella ricorrenza di Santa Barbara, nostra Patrona, è il riconoscimento più bello che gli amici di Borgo Bello potevano tributarci in quanto è la dimostrazione che apprezzate il nostro lavoro e che ci considerate parte integrante della vostra comunità. E’ un dono molto importante e di grande valore, soprattutto per la funzione che ci consentirà di svolgere in caso di bisogno.
Caro Professore la ringrazio di cuore, anche a nome dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Corso Cavour, del Comando provinciale e della Direzione regionale, e tramite lei ringrazio tutti gli appartenenti alla Associazione Borgo Bello e tutti coloro che vivono e lavorano in questo splendido luogo.
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