Lunedì 10 gennaio alla sala rappresentanza dell'Amministrazione provinciale è andata in scena l'Assemblea dei sindaci che doveva pronunciarsi sull'inizio di rescissione del contratto nei confronti di Acea.
Dopo un'intera giornata iniziata alle 12.00 e terminata alle 19.30, si è deciso, come sempre in questi casi, di non decidere. All'occhio va, e non può essere altrimenti, il totale fallimento politico di entrambi gli schieramenti della provincia di Frosinone di prendere una decisione importante come quello del problema acqua che si protrae da anni.
Dopo l'assemblea di lunedì, è stato deciso di riconvocare, ancora una volta, l'assemblea dei sindaci per il prossimo 24 gennaio.
Questo per quanto riguarda le responsabilità della politica, ma dall'altro lato c'è una componente fondamentale che sta pagando, nel senso vero del termine, gli attuali danni di Acea, che si vedono recapitare a casa bollette da capogiro, i cittadini.
Il problema acqua è diventato un vero problema sociale. I cittadini, specialmente pensionati e coloro che faticano a fine mese, sono costretti a chiedere soldi per saldare le bollette, anche quelle famiglie già in difficoltà con il bilancio familiare, che non sanno più a chi chiedere aiuto.
Il problema delle bollette da capogiro di Acea è problema conosciuto da molto tempo dalle istituzioni, ma si continua a non prendere una decisione vera, se non rinviare riunioni e prendersela con il rivale politico.
Le proteste dei cittadini in questi giorni, come in passato, non accennato a diminuire.
In tanti si presentano agli sportelli oppure telefonano alle associazioni di consumatori per far controllare le bollette, oppure per fare ricorso nei confronti del gestore.
Sulle lamentele dei cittadini, proprio lunedì durante l'assemblea, gli stessi primi cittadini hanno portato a conoscenza la propria situazione, su persone che non riescono a pagare le bollette, di cittadini esasperati con la paura che gli venga tolta l'acqua dopo telefonate e lettere di diffida dai toni minacciosi da parte del gestore.
Anche il Coordinamento provinciale acqua pubblica, da sempre in prima linea su questa annosa vicenda, invita tutti i cittadini a contestare le bollette che in questi giorni stanno ricevendo e, recarsi presso gli sportelli attivati dallo stesso coordinamento per fare ricorso.
Le lettere mandate ai consumatori presentano intimazione di pagamento, azione per il recupero dei crediti, minaccia di distacco del flusso idrico.
I ricorsi fatti finora ammontano a 53.000 a cui Acea non ha mai risposto.
Dopo la riunione di lunedì, il Presidente della provincia Antonello Iannarilli, ha dato mandato ai suoi collaboratori di procedere ad azioni legali verso Acea ATO5. Anche Iannarilli, ha invitato i cittadini della provincia a fare ricorso nelle sedi opportune.
La "guerra" è stata dichiarata, e siamo solo all'inizio.
Davide Caluppi - Agenzia Stampa Italia