(ASI) Non solo il Bike Sharing che ormai è diventato una moda a livello planetario, ma anche i servizi che consentono di condividere i mezzi di trasporto privato (Carsharing e Carpooling), ai quali vanno aggiunte le nuove opportunità che all’estero stanno prendendo piede: il servizio online "Park at my house", che consente ai cittadini di trasformare il proprio posto auto in un parcheggio pubblico, il GetAround, una sorta di car sharing peer to peer che offre la possibilità di affittare la propria auto alla community di iscritti al sito.
Il FlightCar che permette ad un privato mentre è in viaggio di affittare la propria auto parcheggiata in aereoporto. Le stesse case produttrici si stanno muovendo sul versante delle macchine ibride, senza dimenticare i progetti di gestione allungata dei diversi cicli di vita delle vetture tradizionali. La risposta al caro benzina sta scatenando una vera e propria ondata di novità nel sistema della mobilità mondiale. L’obiettivo è individuare servizi alternativi, economici ed efficaci, ma al contempo in grado di produrre business.
Del resto oggi mantenere un’automobile costa uno sproposito non solo in termini ambientali. Restando in Italia, una recente indagine dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori parla di una cifra monstre, oltre 7000 euro l’anno tra benzina, rc auto, pedaggi, parcheggi, manutenzione, bollo e ammortamento del costo di acquisto. Possedere un auto è diventato un lusso, le quattro ruote sono una delle voci di spesa che incidono più prepotentemente nel budget familiare. Non stupisce quindi il drammatico crollo delle vendite nel corso di questo 2012 e d’altra parte le stesse famiglie, a fronte di una cronica erosione del loro potere di acquisto, non nutrono eccessive speranze in un ipotetico intervento del Governo Monti indirizzato a diminuire le accise sui carburanti e a incrementare la competitività nel settore delle assicurazioni (che dal 2001 sono cresciute del +109%!). Questa situazione problematica, comune a tanti altri Paesi Occidentali “Ha funto da detonatore per sprigionare nuove energie e creatività - spiega Cristina Favini, Strategist & Manager of Design Logotel e responsabile del progetto Weconomy – del resto quando il contesto incrina la capacità di spesa, le persone e le stesse aziende diventano molto più ricettive nella ricerca di alternative efficaci e credibili”.
Secondo la service design company Logotel impegnata nel settore mobilità con progetti nell'ambito del retail e del service design, “Per soddisfare questa crescente domanda l’intero indotto-ecosistema di mobilità ha l’opportunità di disegnare nuovi mercati accanto a quelli più tradizionali mettendo a disposizione prodotti e servizi innovativi sulla falsariga di quelli che già oggi si stanno affacciando sul mercato. C’è la possibilità di aprire nuove sacche di business e di conseguenza ampliare il range della competizione, ma innanzitutto – continua Cristina Favini - bisogna imparare a utilizzare strumenti di analisi, progettazione e sviluppo diversi da quelli attuali. Ci sono abitudini che vanno abbandonate; le persone non vanno definite con termini astratti come ‘target’ e non vanno guardate solo attraverso i numeri. Al contrario noi crediamo nel service design che coniugando la visione del cliente con la progettazione di sistemi integrati, conferisce forma a contenuti e a scambi in grado di creare esperienze di valore. Per fare un esempio, nell’ambito dei servizi di noleggio, leasing e carsharing che oggi vanno per la maggiore, non solo è necessario affinare le formule, ma anche implementare l’offerta con servizi accessori in grado di fare la differenza e strutturare punti di contatto fisici e digitali dove il cliente possa confrontarsi con il personale e gli altri consumatori per accedere a soluzioni personalizzate idonee alle proprie esigenze”.
Che i sistemi di mobilità alternativi stiano diventando un opzione realistica per i consumatori lo testimoniamo questi numeri. Secondo il Bringme Social Carpooling, il portale italiano dedicato ai viaggi in auto condivisi, l’uso del Carpooling cresce del 35% ogni due mesi (dati settembre 2012) Al primo posto c’è Milano con quasi 1000 viaggi, seguita da Roma (800) e Torino (615). I costi sono più che accessibili: percorrere 350 km in quattro, ad esempio, costa 10 euro a testa. In aumento anche il carsharing che secondo una previsione di Frost&Sullivan passerà dagli 0,7 milioni di abbonati di fine 2011 ai 15 milioni entro il 2020. A Roma, il Carsharing è cresciuto nel 2012 del 143%, passando da 1018 a 2474 iscritti (dati di ottobre dell’Agenzia per la Mobilità). Infine, il Bike sharing si sta affermando in metropoli del calibro di New York e Parigi, tanto per fare due nomi. In Italia è già diventato una forte realtà in diverse città, tra le quali Milano che di recente ha prolungato il servizio anche di notte.
Redazione Agenzia Stampa Italia