(ASI) Umbria. Assisi - Sono stati 160 i lavoratori, di cui 62 donne, di 75 imprese artigiane, premiati, con un assegno del valore di 500 euro lordi, per la continuità di lavoro nella stessa azienda, per l'anno 2011.
Un riconoscimento in denaro, insieme ad un attestato, che l'Ente bilaterale regionale artigianato umbro (Ebrau) assegna, ormai dal 2008, ai lavoratori che hanno maturato un'anzianità di servizio compresa tra i 18 ed i 37 anni. La consegna è avvenuta nel corso di un incontro pubblico, giovedì 20 settembre, all'hotel resort "Valle di Assisi", a Santa Maria degli Angeli, a cui, insieme a lavoratori e imprenditori coinvolti, hanno partecipato i rappresentanti della presidenza e del Comitato di gestione Ebrau. "Questa prestazione - ha detto Giovanni Bianchini, presidente dell'ente - ha consentito di premiare, in questi anni, ben 264 lavoratori, di cui 96 donne, molti dei quali hanno concluso o stanno concludendo il loro percorso lavorativo all'interno della stessa impresa. La fedeltà al lavoro rappresenta una ricchezza per le nostre imprese artigiane, i cui proprietari, a differenza che nell'industria, lavorano 'gomito a gomito' con i dipendenti, condividendo momenti di gioia e dolore". "Non ci limitiamo - ha aggiunto lo stesso Bianchini -, come altri enti, alla consegna della pergamena, ma diamo anche una somma in denaro, che deriva dal contributo di 10,42 euro che ogni azienda versa al mese per ogni dipendente. Di questa somma, il 20 per cento va ai lavoratori e il restante 80 per cento alle parti sociali, per la copertura di costi per formazione, sicurezza nei posti di lavoro e al fondo di sostegno al reddito, che si aggiunge alla cassa integrazione in deroga". "Un gesto in controtendenza - ha continuato Vasco Cajarelli, vicepresidente di Ebrau -, in un Paese in cui la precarietà è così diffusa, e la dimostrazione che anche nella piccola e media impresa si può stare bene. Ricordo che, nel 2012, l'Ente è intervenuto inoltre con più di un milione di euro, sempre a favore dei lavoratori e delle imprese". All'incontro hanno preso parte anche i rappresentanti dei soggetti fondatori dell'Ebrau, le associazione dell'artigianato e piccola impresa (Cna, Confartigianato, CasArtigiani, Claai dell'Umbria) e le organizzazioni sindacali dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria), oltre all'assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, Vincenzo Riommi. "La fedeltà, nel settore artigiano, da parte del lavoratore all'impresa e viceversa - ha concluso l'assessore regionale -, è un grande elemento di forza dell'azienda artigiana, che non funziona con le speculazioni finanziarie, ma con la capacità di vendere e produrre beni e servizi di qualità. A questo tipo di impresa servono lavoratori affezionati. In futuro bisogna tornare a dare centralità alla produzione e al lavoro, nella speranza di cambiare la cultura secondo cui meno il lavoratore costa e più l'impresa è competitiva, quando, invece, è l'esatto contrario".
Redazione Agenzia Stampa Italia