“Quando Anastasia Steele, graziosa e ingenua studentessa americana di 21 anni incontra Christian Grey, giovane imprenditore miliardario, si accorge di essere attratta irresistibilmente da quest'uomo bellissimo e misterioso e di volerlo a tutti i costi. Incapace a sua volta di resisterle, anche lui deve ammettere di desiderarla, ma alle sue condizioni. Presto Anastasia scoprirà che Grey ha gusti erotici e pratiche sessuali decisamente singolari ed è un uomo tormentato dai suoi demoni e consumato dal bisogno di controllo. Nello scoprire l'animo enigmatico di Grey, Anastasia conoscerà per la prima volta i suoi più oscuri desideri.” Queste poche righe sintetizzano le Cinquanta sfumature di grigio, il primo volume della trilogia a sfondo erotico che ha fatto assaporare il successo alla sua autrice, E. L. James, (pseudonimo di Erika Leonard), casalinga inglese di mezza età e madre di due figli.
Definito dal giornalista Antonio D’Orrico “ il libro più stupido mai pubblicato su questo pianeta” e considerato da molte voci esperte come una storiella monotona e prevedibile, il ‘caso editoriale’ dell’estate ha senza dubbio ‘infuocato’ gli animi femminili, rendendo la stagione appena trascorsa ancora più ‘bollente’! Abbiamo assistito ad un vero e proprio boom del genere erotico che sembra aver irretito il genere femminile. Ma cosa può aver spinto così tante donne ad acquistare il primo volume della trilogia?! Cosa si nasconde dietro a questa sfrenata curiosità ? Qualcuno ha ipotizzato che l’ostentato femminismo degli ultimi decenni ci stia per abbandonare, perché la donna, ormai sicura di sé, sente di non dover più dimostrare di ‘indossare i pantaloni’ per farsi valere e per prevalere sull’altro sesso. C’è invece chi ritiene che dietro a questo ‘fenomeno’ si celi un inconscio bisogno di sottomissione femminile da parte di chi pretende il rispetto ma ama in fondo il dominio dell’uomo.
Altri pensatori e critici del nostro tempo come Massimo Gramellini, vice direttore de La Stampa, hanno interpretato questa ultima tendenza come una richiesta di attenzione e, forse, di aiuto da parte dei propri partners. Se pur sia paradossale provare piacere per un dominio esercitato dall’altro, la storia, in vari campi, ci svela il paradosso e ci porta con questo ultimo ‘uragano’ letterario a leggere fra le righe della complessa psiche femminile. Secondo la sessuologa Alessandra Graziottin ci troviamo di fronte ad un “successo che domina l’anestesia erotica dei nostri tempi” e, potremmo aggiungere, la reazione esplosiva ad uno stato di repressione.
Non dobbiamo sottovalutare, infatti, che viviamo in una società tendenzialmente ‘depressa’ , in cui le coppie si trascinano portando con sé un pesante fardello di noia e insoddisfazione. E la depressione è l’antitesi dell’eccitazione, motore del rapporto fra Anastasia e Christian. La necessità, dunque, da parte di molte lettrici, di cercare l’evasione nella letteratura erotica deriva dal bisogno di nuovi stimoli. Nel gioco estremo e nelle pratiche sadomaso si ricerca una posizione ideale.
Ciò che resta di questo ‘fenomeno letterario’ è il clamore suscitato dalla penna dell’autrice, le polemiche infinite, i dibattiti televisivi alla ricerca di un senso da attribuire ad una trama così scontata e a personaggi così scialbi. Basta guardarsi intorno per accorgersi che l’italiano medio è sempre più attratto dalla mediocrità: i reality show in televisione, i best- seller a sfondo erotico quando si entra in libreria, i grandi centri commerciali e i fast food per trascorrere il tempo libero . Un sistema che inghiotte le nostre esistenze e fa scattare meccanismi perversi nella nostra psiche; una realtà famelica e ingannevole che, apparentemente, ci apre le porte del godimento, ma che nella realtà ci annienta. Ed anche questa volta l’italiano medio si è lasciato travolgere da un vento di illusione fittizia … un vento di eros o di perversione??
L’autrice, che è stata ospite in Italia per promuovere la sua trilogia, ha risposto così alla provocazione: «Non mi piace questa parola: stiamo comunque parlando di due adulti consapevoli e consenzienti. La mia è solo una banale storia di amore e quanto al resto, Mr Grey è un bel personaggio, ma lasciamolo sulla carta. È tutta finzione, è puro divertimento».
E noi, nel rispetto di un lavoro letterario, lasciamo l’ultima parola ai protagonisti, consentendo a ciascun lettore di cogliere liberamente le sfumature del grigio, del nero e del rosso.
Maria Vera Valastro – Agenzia Stampa Italia