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(ASI) Il Turreno è stato chiuso e molti si rattristano. Dopo il cinema, rimasto troppo a lungo deserto, anche lo storico bar deve arrendersi e questa volta è stata la stessa Autorità giudiziaria ha posto fine con un’incredibile operazione sabato 15 settembre a quello che era uno dei più importanti e storici punti di ritrovo della città. A differenza dell’elegante Caffè di Perugia e del Medioevo, che ha più volte cambiato gestione, il Turreno aveva due caratteristiche: la gestione ormai consolidata da anni e anni e il fatto che, di giorno, era il punto di ritrovo degli amici affezionati ormai noti professionisti e, di notte, punto cruciale delle serate perugine. Nel quadrilatero di piazza Danti, il Turreno prendeva proprio i giovani perugini di un’età compresa dai 18-19 anni agli over 30, che preferivano maggiormente il vecchio ed elegante bar, rispetto al rampante Dempsey’s, frequentato perlopiù da stranieri e della, più alla buona, caffetteria Stuzzicheria del Grifo, in arte “curdo”, perlopiù frequentata da studenti universitari fuori sede. Il Turreno dominava la piazza in tutti i sensi sia per prestigio, posizione e storia, l’ultimo bar prima della salita a Porta Sole, che ha resistito per quarant’anni, ma a cui la crisi e la perdurata inadempienza dei canoni d’affitto hanno messo la parola fine.

Da questo fatto emergono due considerazioni. Innanzitutto cambierà la movida perugina e si ritroverà o a scegliere tra il curdo, il Dempsey’s o scendere sul bar Centrale, più sullo stile Turreno o eleggeranno a sede fissa il bar Morlacchi (forte il giovedì), oppure opteranno ad abbandonare definitivamente il centro, viste le ostili ordinanze per parcheggio e somministrazioni alcolici, a vantaggio della periferia, dato che sia l’imprenditoria che anche e soprattutto la politica desiderano valorizzare. Se così fosse, la chiusura del Turreno potrebbe compromettere ancor di più il rapporto giovani-centro, che dopo la chiusura del Domus, del Rock castle e altri locali non vedono più di buon occhio il meraviglioso borgo medievale.

La seconda e più importante considerazione è cosa arriverà al posto del Turreno? C’è un edificio bellissimo e fantasma, su cui aleggiano varie voci. Centro commerciale? Mc Donald? Parcheggio? Nuovo locale? Ancora nulla di ufficiale, ma quello che era la storia, dovrebbe e potrebbe essere il futuro di Perugia, con un bel centro commerciale si spingerebbe di più la gente a venire il giorno e a rifrequentare corso Vannucci e le altre strade, con a fianco poi un bel locale, moderno e innovativo per la sera si potrebbe dare un’alternativa forte e valida alla periferia, dando così slancio all’economia notturna del centro, per ora con il solo Luna bar Ferrari come ultimo vessillo. Gli amanti del cinema forse dovranno rinunciare al desiderio di riavere un bella sala in centro, dato che ormai dal Modernissimo, al Pavone, al Lilli, allo stesso Turreno il centro è zona grigia per il bel cinema e per il box office, ma una saletta di sicuro farebbe comodo e sarebbe cosa gradita e stimolerebbe l’afflusso economico della zona preserale, con tanto di vantaggio per i ristoranti, che beneficerebbero della coppiata cena-cinema in centro, ormai usanza estinta. Onestamente l’idea più deludente sarebbe un altro Mc Donald, oltre a quello della stazione, dato che non farebbe altro che attirare un genere di persone, poco gradite ai residenti. Ora la palla sta all’amministrazione e solo questa potrà o continuare con il suo nascosto, ma manifesto disegno di rilanciare la periferia a svantaggio del centro, oppure, smentire ciò, cambiare strategia e creare una sana concorrenza tra le due con un centro al vertice, trascinato da quello che era il suo comandante, cioè l’ex Turreno. Si ricorda, infatti, che le città agli occhi del turismo sono sorrette dei centri e un centro fantasma non fa comodo a nessuno.

Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia

 

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