(ASI) Il giornale Le Figaro annunciava nelle scorse ore che il ministro del Bilancio francese Jérôme Cahuzac, nell'intento di tagliare le spese "superflue", aveva stabilito di bloccare la costruzione delle 14 linee ferroviarie ad Alta Velocità programmate dal precedente esecutivo, tra le quali spicca la Torino-Lione. Immediata la rettifica da parte del ministero dei Trasporti d'oltralpe.
Ora, però, a frenare bruscamente ci pensa l'Unione europea. Spiega il commissario europeo ai trasporti Siim Kallas: "La Commissione Ue ha un ruolo limitato. La Tav è un progetto di Italia e Francia e da questi due Paesi devono venire i finanziamenti principali". A questo punto sembra che gli unici i quali, incondizionatamente da costi e reale utilità del progetto, vogliano proseguire l'opera con certezza sono i ministri italiani, a cominciare da quello per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera. Il folto popolo No-Tav, invece, ha modo di prendersi una rivincita simbolica nei confronti dei suoi detrattori: "Gli argomenti su cui discutono oggi in Francia sono gli stessi che noi sosteniamo da anni per manifestare la nostra contrarietà all'opera", sottolinea Guido Fissore, consigliere comunale a Villar Focchiardo (Torino), che è uno dei 46 indagati all'udienza preliminare per gli scontri fra No Tav e forze dell'ordine in Valle di Susa dell'estate 2011.