(ASI) Rapporti militari piu' forti, piu' cooperazione in investimenti e maggiore coordinazione nell'Asia Pacifico: questi gli obiettivi del fondo di investimento e dei vari accordi dal valore totale di 4 miliardi di dollari siglati da Pechino e Mosca.
Sono i primi frutti della visita del presidente Vladimir Putin in Cina, una trasferta animata dall'intenzione del Cremlino di cementare i rapporti con il gigante asiatico e controbilanciare cosi' la presenza statunitense in Asia Centrale e Pacifico. Soprattutto sul piano militare, riferisce Agichina24. "Continueremo a cooperare in campo strategico" ha promesso Putin al vice presidente Xi Jinping, prossimo alla presidenza della Repubblica Popolare salvo colpi di scena. "Di recente abbiamo condotto delle esercitazioni navali congiunte nel Mar Giallo. Abbiamo deciso con il presidente Hu che proseguiremo su questa strada". Poi ha aggiunto: "Attribuiamo molta importanza a queste iniziative utili per garantire la sicurezza nella regione, mantenendo un architettura basata sul rispetto delle leggi internazionali".
Ma Cina e Russia non collaborano solo nel settore economico o in quello militare: anche nel campo politico Mosca e Pechino sono sulla stessa linea soprattutto per quanto riguarda la crisi siriana, di cui i due presidenti hanno discusso anche ieri ribadendo il rifiuto della linea dura proposta dalle potenze occidentali e dalla Lega Araba. E mercoledi' sul tema e' tornato anche il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov che ha osservato come "la cosa principale ora sia mettere in atto il piano Annan e la risoluzione del Consiglio di sicurezza". Putin, che la settimana scorsa ha boicottato l'invito di Barack Obama alla Casa Bianca, sta prendendo parte in Cina alla due giorni di meeting della Shanghai Co-operation Organisation, blocco fondato nel 2001 e che conta tra i suoi membri anche l'Uzbekistan, il Kazakhstan, il Tajikistan e il Kyrgystan. India e Iran hanno partecipato all'incontro in veste di osservatori, mentre il presidente afgano Hamid Karzai come ospite speciale. Il suo Paese sara' sotto la lente d'ingrandimento; lo dimostra l'intervista rilasciata dal Hu Jintao al Quotidiano del Popolo cui ha annunciato l'intenzione di creare un blocco asiatico capitanato da Cina e Russia che giochera' un ruolo fondamentale nella ricostruzione pacifica dell'Afghanistan, soprattutto dopo il 2014 quando sara' previsto il ritiro della maggior parte delle forze armate straniere . "Continueremo a gestire da soli gli affari nella regione stando in guardia da turbolenze esterne" ha dichiarato al quotidiano megafono del PCC. Secondo Sajjan Gohel, direttore della sicurezza internazionale dell'Asia Pacific Foundation, Pechino ha diversi interessi nel Paese tanto che "ha avviato un dialogo con esponenti dei talebani a fine di proteggere dopo il ritiro degli americani i suoi minerali di ferro, acciaio e altre risorse di grande interesse per l'Afghanistan" FONTE IRIB