(ASI) Il bilancio degli attentati avvenuti venerdì scorso nella città di Kano, la più popolosa della Nigeria settentrionale con quasi 10milioni d'abitanti, si aggrava di ora in ora. Un'ultima stima parla di 256 vittime accertate, destinate tuttavia ad accrescere per via dei numerosi feriti gravi.
L'attentato è stato rivendicato dal gruppo islamista di Boko Haram e, stavolta eccezionalmente, ha coinvolto soprattutto persone di confessione islamica, tra le quali molti funzionari pubblici e di polizia. La reazione del governo nigeriano non si è fatta attendere: diversi arresti tra le file di Boko Haram sono avvenuti nei giorni scorsi, mentre nelle ultime ore si è data notizia di uno scontro a fuoco tra polizia e membri del gruppo terrorista che ha provocato la morte di cinque guerriglieri.
Nel Paese africano la violenza ha raggiunto livelli altissimi, destando preoccupazione tra le autorità che invano provano a porre rimedio. Un ufficiale della polizia di Kano, Aliu Abdullahi, sopravvissuto agli attacchi di venerdì, ha testimoniato che "una cinquantina di terroristi indossava uniformi della polizia e ha ucciso senza pietà civili inermi che, ingannati dalle divise, correvano verso di loro nella convinzione di ricevere protezione".
Domenica sera il presidente della Nigeria, Goodluck Jonathamn, e' andato a Kano dove ha visitato le autorità religiose, i vertici dell'amministrazione e delle forze dell'ordine locali.