(ASI) Non è ancora allarme rosso ma è quanto meno allerta in America indio-latina per il virus Zikav trasmesso dalle zanzare, i cui primi focolai sono stati riscontrati in Cile, causato dal morso di Aedes albopictus e Aedes aegyptis, lo stesso che causa la febbre dengue e Chikungunya, non a caso i sintomi sono molti simili a queste malattie.
Nei giorni scorsi le autorità brasiliane hanno confermato altri 16 casi mettendo in atto tutte le procedure del caso per evitare una possibile epidemia. Da oltre un anno la regione convive con questa emergenza; il primo caso è infatti stato confermato in Cile nel febbraio 2014, ora nuovi casi sono stati riscontrati in Brasile, con le autorità sanitarie brasiliane che hanno avviato un'inchiesta dopo il rilevamento di nuovi casi in sei stati. Su questo tema l'Europa ha dato una valutazione molto diversa, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie considera infatti il caso di un paziente a San Paolo, nel sud-est del paese, come la prima di Zika registrati nella nazione sudamericana. In Colombia, le autorità sanitarie hanno preparato un recinto di prevenzione nelle zone rurali e nelle città di confine con il Brasile. Finora non ci sono casi segnalati, ma il Ministero della Sanità Nazionale non esclude l'arrivo del virus della Zika in Colombia.
Il virus è stato identificato in Uganda nel 1947, ma l'infezione nell'uomo fu riconosciuta solo 5 anni più tardi. I sintomi più comuni sono febbre intorno ai 39 gradi, debolezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari. Si possono inoltro accusare congiuntivite, mani e piedi gonfi, gonfiore alle gambe e arrossamenti cutanei, che di solito appaiono sul viso e poi in tutto il corpo.
L'infezione non è mortale, ma può lasciare complicazioni neurologiche; ad esempio, nel focolaio che si è verificato nel 2013 in Polinesia francese, su 29mila casi, solo su 73 ha avuto una complicazione neurologica.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia