(ASI) Il 25 aprile scorso, Pierre Nkurunziza, presidente della Repubblica del Burundi ha annunciato la sua candidatura per un terzo mandato alle prossime elezioni presidenziali che si svolgeranno nel mese di giugno prossimo.
Dopo il suo annuncio, migliaia di manifestanti contrari alla sua candidatura sono scesi nelle strade di Bujumbura, la capitale del paese, per denunciare questa forzatura del presidente Nkurunziza che viola la costituzione del paese che non autorizza un terzo mandato. Secondo l'opposizione burundese, la polizia ha caricato violentemente i manifestanti e sono almeno 9 le persone decedute dall'inizio delle proteste, più di 100 feriti e numerosi arresti.
Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e i paesi della Comunità dell'Africa dell'Est di cui fa parte anche le Burundi, hanno richiesto al presidente Nkurunziza di ritirare la sua candidatura per non compromettere gli accordi di pace nel paese, accordi che hanno permesso di mettere fine alla sanguinosa guerra civile del 2005 tra i due principali gruppi etnici del Burundi: gli Hutu e i Tutsi.
D'altra parte, il Vice presidente della Corte Costituzionale del Burundi, Sylvère Nimpagaritse è fuggito dal paese e secondo le sue affermazioni, non si sente più in sicurezza e ciò da quando ha rifiutato la settimana scorsa di legalizzare la candidatura del presidente Nkurunziza per un terzo mandato.
Tegno Tagne Honoré - Agenzia Stampa Italia