Presidente Cavicchi, ci racconta la favola del Latina?
“Abbiamo ottenuto dei risultati straordinari, al di là di ogni più rosea aspettativa. Al primo anno da presidente speravo di togliermi qualche soddisfazione, ma sinceramente mai avrei pensato di vincere una Coppa Italia, gli spareggi promozione e un campionato Berretti”.
C’è un segreto o una ricetta particolare dietro a questo triplete?
“Ad un certo punto abbiamo capito che senza l’unità di intenti non saremmo andati da nessuna parte. Squadra, tecnico, dirigenti e collaboratori hanno fatto corpo unico e hanno lottato fino alla fine per un obiettivo, soprattutto quello del campionato, che per certi versi può essere considerato meritato. Del resto, siamo sempre stati tra le prime cinque squadre in classifica”.
L’aver esonerato in corsa Pecchia vi ha agevolato?
“Diciamo che ho imparato come in certi momenti, quando serve la scossa, a pagare è sempre l’allenatore. Pecchia è un grande professionista: un tecnico di serie A, che avrà una grandissima carriera davanti. Dopo la vittoria nello spareggio contro il Pisa è tra le prime persone che ho sentito”.
In questa sua prima esperienza nel mondo del calcio, c’è stata qualche persona che le è stata più vicina di altre?
“Ce ne sono state diverse. Nel corso della stagione, però, ho imparato ad apprezzare un uomo e un imprenditore che non c’entra nulla con il Latina, ma che è stato sempre molto disponibile al confronto e dal quale ho ricevuto diversi consigli”.
Lo conosciamo?
“Certo, è Gianni Moneti. Ci siamo incontrati in occasione della gara di andata tra Latina e Perugia. Da lì abbiamo spesso scambiato delle opinioni, ci siamo confrontati. Dopo la sconfitta di Perugia è stato molto gentile nel telefonarmi e nell’ammette che in quella gara il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio”.
Quale consiglio ha apprezzato più di altri?
“Che il calcio non è un’azienda e per arrivare a certi risultati serve percorrere delle strade diverse. Serve un po’ più di pazienza e riuscire ad innescare i giusti stimoli all’interno del gruppo di lavoro”.
Sa che Moneti non fa più parte del Perugia?
“Sì ho letto e sinceramente mi dispiace per il Perugia, perché persone del genere ed imprenditori così seri non si trovano tutti i giorni”.
Sta pensando di coinvolgerlo nel Latina?
“E’ un argomento del quale, a causa dei reciproci impegni, non ne abbiamo mai parlato, ma presto potrei farlo. Del resto gli devo un pranzo e di fronte a qualche gustosa pietanza potrei trovare le parole giuste per convincerlo”.
Redazione Agenzia Stampa Italia
Foto di repertorio tratta da www.ilmessaggero.it